L'architetto Mario Botta con il pittore bellanese Giancarlo Vitali. |
“Il bello
dell’Orrido”,
serie di incontri con gli autori iniziata lo scorso mese di settembre, prosegue
a Bellano anche per il 2020. Ideata da Armando Besio,
l’iniziativa è organizzata da “ArchiViVitali”, in collaborazione con il Comune.
La rassegna, dopo aver raccolto il plauso del pubblico grazie alla presenza di Stefano Zuffi, Cristina Dell’Acqua, Joele Dix, Mauro Novelli e Giorgio Teruzzi, prosegue con altri cinque incontri.
La rassegna, dopo aver raccolto il plauso del pubblico grazie alla presenza di Stefano Zuffi, Cristina Dell’Acqua, Joele Dix, Mauro Novelli e Giorgio Teruzzi, prosegue con altri cinque incontri.
Si
inizierà sabato 25 gennaio con Mario Botta,
architetto svizzero di fama internazionale, vincitore di numerosi e prestigiosi
riconoscimenti tra cui il Premio europeo per la cultura (1995), il Merit award
for excellence in design by the AIA (1996) e l’Annual international design art achievment
award (2014).
Botta
è legato a Bellano in virtù dell’amicizia con il pittore Giancarlo
Vitali, del quale aveva curato l’allestimento della mostra “Ritratti di
pollame, carne, rose e girasoli” alla “Casa dei costruttori” di Lecco.
L’incontro,
che si terrà presso la sala del cinema con inizio alle ore 18 (ingresso
libero), ha per titolo “Sacro e profano nella mia architettura”
e si concentrerà proprio sull’analisi di alcuni edifici sacri e altri
“profani”, dei quali verranno proiettate le immagini. Tra questi le chiese di
Mogno e Monte Tamaro (entrambe in Canton Ticino) e quella di Seriate (Bergamo),
la cappella di Granato (Austria) e la chiesa di San Rocco a Sambuceto (Chieti).
Poi
ancora la scuola di Morbio inferiore (Canton Ticino), il Museo di arte moderna
e contemporanea di Rovereto, l’Hotel Twelve di Shangai, il rifugio Fiore di
pietra (Monte Generoso, Canton Ticino) e il Teatro dell’architettura di
Mendrisio, progetto donato dall’architetto all’Accademia di architettura da lui
fondata.
“Costruire
- ha scritto Mario Botta - è di per sé un atto sacro, un’azione che trasforma
una condizione di natura in una condizione di cultura”.
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