Don Luigi Verdi durante l'incontro dello scorso anno a Varenna. |
L’appuntamento
è per martedì prossimo 21 gennaio, alle ore 21, nella chiesa parrocchiale di San
Giorgio.
Ogni anno don Luigi gira l’Italia per far
conoscere e diffondere le atmosfere di Romena. Il tema individuato per il
percorso 2019-2020 è “L’amore fattelo bastare”. Già,
l’amore con l’aggiunta dell’apparentemente perentorio “Fattelo bastare”.
Titolo provocatorio ma certamente stimolante, svolto da don Luigi in modo come
sempre accattivante. Un invito alla semplicità, a cambiare lo sguardo sulla
vita, a usare gli occhi come prolunga del nostro cuore, a cercare l’essenziale
del vivere.
Le
riflessioni di don Luigi si alternano alla musica, ai silenzi, ai gesti, ai
canti, alla lettura di poesie, a immagini e filmati.
Chi è don Luigi Verdi
Don Luigi Verdi è il
responsabile della “Fraternità di Romena”. Nato a San Giovanni Valdarno (in
provincia di Arezzo) nel 1958, ha iniziato il suo cammino di sacerdote nel Casentino,
esattamente a Pratovecchio.
Nel 1991, dopo una
profonda crisi personale e spirituale, ha chiesto al vescovo di Fiesole di
poter realizzare a Romena un’esperienza di fraternità. E’ iniziato così il
cammino di Romena.
In pochi anni la pieve,
che era sporadicamente visitata da qualche gruppo di turisti e utilizzata da pochi
parrocchiani, è divenuta un luogo d’incontro per migliaia di viandanti in
cammino verso una qualità di vita più autentica e verso un tessuto diverso di
relazioni.
Cos’è la “Fraternità di Romena”
Come un fiore di pietra
non colto, la pieve di Romena sboccia da quasi 900 anni nel verde della
campagna del Casentino, su una collina che apre lo sguardo sulla valle,
seguendo il percorso di un Arno ancora giovane. Anticamente la pieve era faro
sulla pista dei pellegrini che scendevano dal Nord Europa diretti verso Roma.
Poi è stata casa di preghiera per un mondo contadino che lì si ritrovava per “farsi
comunità”.
Oggi, spopolata la
campagna, la pieve ha trovato una nuova ragione di vita: accoglie le persone
che sentono il bisogno trovare uno spazio di semplicità e di autenticità,
riscoprendo il loro volto in quello degli altri.
Dal 1991 nel rustico che
abbraccia la pieve la fraternità di Romena ospita chiunque voglia mettersi in
cammino verso se stesso, offrendo uno spazio di silenzio e di accoglienza e
insieme un’opportunità di condivisione e di incontro.
Per tutti questi viandanti
la “Fraternità” si fa porto di terra, mettendo a disposizione un attracco dove
sostare e “fare casa”, prima di partire di nuovo.
“Cosa serve davvero per
vivere?”, si chiede (e ci chiede) don Luigi Verdi, fondatore della “Fraternità”.
“Noi - dice - pensiamo che ogni persona abbia bisogno di almeno tre cose: un
pezzo di pane, un po’ di affetto e sentirsi a casa da qualche parte. Ed è
questo che proviamo a offrire a chi passa da qui”.
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