Il sindaco Mauro Manzoni durante il suo intervento. |
Tra le autorità presenti il sindaco di Varenna, Mauro Manzoni, l’assessore comunale di Lecco Lorenzo Goretti, il consigliere comunale del capoluogo lariano Bruno Biagi e il parroco, don Carlo Lucini, il quale ha recitato una preghiera per la pace e impartito la benedizione.
“Oggi viviamo in un’epoca segnata da valori precari e
da princìpi mutevoli dove gli ideali, barattabili con impudenza, sono
penetrabili da effimere e corruttibili ambizioni - ha detto il sindaco di Varenna
- Sembra poi smarrita la capacità di indignarsi
dinnanzi a comportamenti che tendono a immolare sull’altare del trasformismo l’esercizio
della coerenza, percepita come un futile concetto che non va più di moda”. “Le
vite di questi sei partigiani - ha aggiunto Mauro Manzoni - dovrebbero
rappresentare un segno eloquente per le nostre comunità. Ci rammentano di non
abdicare mai a difendere i propri ideali per evitare il rischio di perdersi
nelle acque tumultuose della vita e ci insegnano a orientarci nei sentieri
faticosi dell’esistenza, dando il giusto peso alle cose”.
“La centralità degli esseri umani in ogni processo
sociale, culturale, politico e economico - sono sempre parole del primo
cittadino - deve essere un valore indiscutibile, già peraltro sancito in modo
chiaro e definitivo nella nostra Carta costituzionale. Purtroppo la misera e a
volte miserabile cronaca quotidiana ci racconta il crescere di pulsioni
xenofobe, razziste, egoistiche, che fanno considerare persino la pietà come una
debolezza che non ci si può più permettere”.
Manzoni ha così proseguito: “A questo imbarbarimento di
pensiero, di linguaggio, di azione ci possiamo opporre con un netto rifiuto,
con una vita vissuta “altrimenti”, capace cioè di sottrarsi concretamente, in
ogni occasione che ci si potrebbe presentare innanzi, nel fomentare e
perpetuare disdicevoli comportamenti, ma soprattutto adoperandoci per far
risplendere nelle nostre vite quegli ideali che proclamiamo con le parole. Le
vite di questi sei partigiani testimoniano in modo trasparente questo amore per
gli altri e noi le onoriamo perché il loro esempio ispiri e illumini ancora i
nostri cammini e quelli degli uomini e delle donne delle nostre piccole
comunità”.
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