Alle 5.30 dell’8 gennaio 1945 un gruppo di brigatisti
neri irrompe nella prigione di Bellano e si impadronisce di sei detenuti. Pochi
minuti più tardi altri elementi delle Brigate nere simulano un attacco e in
località Montagnetta di Fiumelatte, nel comune di Varenna, bloccano il camion
diretto a Como.
I prigionieri, secondo quanto avrebbero poi accertato
le indagini, vengono in tutta fretta “fatti scendere dal camion e posti contro
la roccia a monte della strada, tra due cipressi del parco della Rimembranza
del comune di Varenna, e soppressi con raffiche di mitra”.
L’avvocato Paolo Porta, federale di Como e comandante
dell’XI Brigata nera “Cesare Rodini”, inquadra l’episodio in modo ben diverso:
“Stamattina alle ore 6 un nostro camion trasportante prigionieri a questo
Comando di Brigata è stato attaccato da ignoti nei pressi di Fiumelatte.
L’attacco è stato respinto. Durante il conflitto vengono uccisi sei
prigionieri. Da parte nostra un ferito leggero”.
Ricevuto in udienza da Mussolini, Porta scagiona i
suoi uomini e accredita la tesi dell’imboscata. La verità dei fatti viene
ristabilita dal sottotenente Fortunato Garzola, comandante del plotone Gnr di
Bellano, in un rapporto redatto tre giorni dopo l’eccidio: “…I sei sono stati
fucilati da uomini della locale Brigata nera durante la loro traduzione a Como
in seguito a una simulata aggressione da parte di altri elementi della Brigate nera,
ciò allo scopo di sopprimere i suddetti elementi ribelli prima di consegnarli
all’Ufficio politico della Brigata di Como dalla quale si aveva la sensazione
che sarebbero stati rimessi in libertà per ordine della Questura di Como che
aveva già rilasciato ad alcuni la carta di libera circolazione”.
Da quei tragici fatti dell’8 gennaio 1945 sono passati
75 anni e domani, domenica 12 gennaio, Carlo Bonacina, Giuseppe Maggi e
Virginio Panzeri di Lecco, Domenico Pasut di Mandello, Ambrogio Inverni di
Bellano e Carlo Rusconi di Vendrogno verranno ricordati con una cerimonia organizzata dal
Comitato provinciale di Lecco e dalla sezione Lario orientale dell’Associazione
nazionale partigiani in collaborazione con i Circoli “Libero pensiero” e “San
Pio X” del rione lecchese di Rancio e con l’adesione dei Comuni di Lecco, Mandello,
Varenna, Bellano e Vendrogno.
Il programma prevede alle 10 la deposizione di un omaggio floreale alla
lapide collocata sul luogo della fucilazione e il ricordo da parte di un esponente
dell’Anpi.
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