(C.Bott.) La tradizione si ripete da decenni, sempre in concomitanza con la ricorrenza
patronale della frazione di Abbadia Lariana. E ogni anno, appunto nei giorni della
festa di Sant’Antonio abate, in molti sono soliti raggiungere Crebbio per la benedizione
degli animali, posti in tal modo sotto la protezione del santo.
Il rito si è rinnovato oggi pomeriggio sul sagrato
della chiesa parrocchiale e a ricevere la benedizione sono stati in prevalenza
cani di ogni taglia e razza, ma anche una pecora, una mucca e persino un
tacchino. A impartirla, per la prima volta da quando è stato chiamato lo scorso
anno a guidare la comunità pastorale di Abbadia, don Fabio Molteni. “Il Signore
mette molte cose belle al nostro servizio - ha premesso il parroco - a partire
dagli animali”.
In precedenza, nella chiesa di Sant’Antonio, durante i
vespri il sacerdote aveva invitato i fedeli a conoscere di più (e meglio) il
Signore “perché troppe volte - aveva detto - facciamo fatica a riconoscere Gesù
fino in fondo”.
Rifacendosi alla figura del patrono, don Fabio aveva altresì
ricordato che sant’Antonio vendeva i suoi beni per aiutare i poveri e poter seguire
Gesù, al quale tutti noi siamo chiamati a dare più spazio”. “Chiediamo allora
proprio sant’Antonio - aveva aggiunto - l'aiuto per farci testimoniare Gesù in modo più convinto e
senza paura”. E una sollecitazione: “Non abbiamo timore di essere cristiani,
perché questo è ciò che ci raccomanda il vangelo”.
Poi, come detto, sul sagrato della parrocchiale la
benedizione degli animali, seguita dall’incanto dei canestri. Questa sera,
invece, ultimo appuntamento con la cucina. E con la polenta oncia.
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