I protagonisti dell'alloro europeo del 1950 all'Idroscalo di Milano. |
Nell’anno
delle Olimpiadi di Tokyo in programma la prossima estate (le regate di canottaggio
si disputeranno dal 24 al 31 luglio), Mandello e la Canottieri Moto Guzzi
celebrano un anniversario significativo. Esattamente sessant’anni fa, ai Giochi
di Roma 1960, la gloriosa società remiera, già all’epoca punto di riferimento
per il canottaggio nazionale e internazionale per i prestigiosi allori
conseguiti (su tutti, i titoli olimpici del ‘48 a Henley e del ’56 a Melbourne),
conquistò la medaglia di bronzo con il “quattro con”.
A
comporre l’armo della “Guzzi”, appunto terzo in finale alle spalle della
Francia e della Repubblica federale di Germania, furono Franco Trincavelli,
Giovanni Zucchi, Fulvio Balatti e Romano Sgheiz, con al timone Ivo Stefanoni.
Va
detto che Trincavelli, Sgheiz e Stefanoni avevano fatto parte anche dell’armo
vittorioso quattro anni prima ai Giochi australiani.
Ivo Stefanoni, uno dei protagonisti del bronzo a Roma 1960, con Giuseppe Abbagnale alla Canottieri Moto Guzzi lo scorso mese di novembre. |
Fu
una vera e propria avventura, quella del 1950, perché la finale del “quattro
senza”, nettamente vinta dalla “Guzzi”, venne fatta ripetere perché nelle
retrovie della regata - con l’equipaggio mandellese già largamente al comando -
la Jugoslavia aveva provocato un abbordaggio tra Danimarca e Olanda.
Una
decisione, quella dei giudici di gara, a lungo (e comprensibilmente) contestata
da Moioli, Morille, Invernizzi e Faggi, che peraltro il giorno successivo si
ripresentarono ai blocchi di partenza per disputare (e vincere in modo ancora
più netto davanti a Danimarca e Svizzera) la nuova finale, a dimostrazione
della loro indiscussa classe e superiorità.
Il "quattro senza" di Carlo Mornati (capovoga) argento ai Giochi di Sydney 2000. |
Infine
un terzo anniversario. Nel 2000, dunque vent’anni fa, Carlo Mornati conquistò l’argento
alle Olimpiadi di Sydney con il “quattro senza”. Di quella barca, oltre al
mandellese facevano parte Valter Molea, Riccardo Dei Rossi e Lorenzo Carboncini.
L’armo
azzurro fu preceduto sul traguardo per soli 38 centesimi di secondo dalla Gran
Bretagna del leggendario Steve Redgrave.
A
quella stessa edizione dei Giochi, per la cronaca, partecipò anche Carlo Gaddi,
che raggiunse a sua volta la finale con il “quattro senza” pesi leggeri. Nella
regata decisiva per l’assegnazione delle medaglie Gaddi e il suo equipaggio
ottennero il quarto posto.
“Ai
protagonisti di quelle memorabili imprese del 1950, del 1960 e del 2000 - dice
Rossella Scola, dallo scorso anno presidente della Canottieri Guzzi - voglio dire
grazie perché se possiamo continuare a credere nel valore e nel prestigio di
questa società lo dobbiamo anche a loro. Sì, al loro impegno, alle loro
indiscusse qualità morali e alla loro dedizione, valori che si sono poi
tramandati di generazione in generazione e che ci consentono ancora di pensare…
in grande”.
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