Luigi Castagna |
Pensare
a lui senza pensare anche alla sua adorata e inseparabile compagna di viaggio
nella vita di ogni giorno è impossibile. Già, perché Luigi Castagna, morto
questa mattina all’età di 94 anni, e sua moglie Marisa Redaelli, classe 1930, stimata
insegnante di scuola elementare scomparsa lo scorso 4 settembre, erano davvero
inseparabili.
Una
coppia affiatata, addirittura “speciale” verrebbe da dire. E forte, capace di
trovare nella fede proprio la forza per superare i momenti più delicati della
vita.
Non
era difficile incontrare Luigi e Marisa in giro per Mandello, sottobraccio o mano
nella mano, magari diretti verso il bar del centro per un caffè. Un “rito”
tanto più piacevole proprio perché condiviso, come molteplici e certo più
importanti altri aspetti della loro vita di coppia, iniziata un giorno di
aprile del 1955 con il matrimonio celebrato a Milano (avevano festeggiato il
traguardo delle nozze di diamante nel 2015) e proseguita appunto fino pochi
mesi fa, quando Marisa era venuta a mancare.
Laureato
in Economia e commercio, Luigi Castagna aveva lavorato come impiegato alla
ditta “Carcano”. Ed era stato a Mandello uno stimato pubblico amministratore
(fu anche assessore e difensore civico), oltre ad aver fatto parte per anni del
consiglio parrocchiale del “Sacro Cuore”.
Quando
aveva celebrato il sessantesimo di matrimonio - era, come detto, la primavera
di cinque anni fa - Castagna aveva confidato di avere ancora un sogno nel
cassetto: imparare a usare il computer.
Una
vita intensa, la sua. Padre di Paola, Sergio, Alberto ed Elena (il figlio
primogenito di Marisa e Luigi Castagna, Marco, era morto all’età di un anno),
aveva dedicato come detto gran parte della sua vita alla famiglia e all’impegno
civico.
Ora
che Luigi ha raggiunto la sua adorata Marisa (a ben pensarci era difficile immaginare
uno separato dall’altra), anche i ricordi personali si intrecciano e si
moltiplicano. Come quelli delle visite di Luigi a casa mia in occasione di ogni
Natale, la vigilia o pochi giorni prima del 25 dicembre. Mai a mani vuote e il
suo dono era particolarmente gradito perché rappresentato da un libro, quasi
sempre fresco di stampa e, soprattutto, pensato.
Luigi Castagna con sua moglie Marisa. |
Poi,
tornando agli anni in cui ero prima bambino poi ragazzo, i miei pranzi e i
giochi a casa sua, il giorno di Santo Stefano. Una bella tradizione, che si era
instaurata dopo che mio padre aveva voluto che il “dottor Castagna” (così l’ho
sempre chiamato) fosse mio padrino di Cresima. E anche in quegli incontri,
rappresentati come detto dai pranzi di Santo Stefano in famiglia, non mancava
un dono, sempre apprezzato, sempre indovinato e mai banale.
Poi,
in anni più recenti, qualche mia visita nella sua casa in via Petrarca per
lasciargli la rivista o il periodico ai quali collaboravo, oppure qualche libro
che sapevo lui avrebbe particolarmente gradito, a partire da quel mio “diario
di viaggio” in Argentina e Israele pubblicato nel 2006.
Il
mattino dello scorso 25 dicembre, dunque soltanto diciassette giorni fa, quello
che mai avrei voluto fosse il nostro ultimo incontro, fuori dalla chiesa del
“Sacro Cuore” dove Luigi aveva appena assistito alla messa di Natale.
Un affettuoso saluto, lo scambio degli auguri, una stretta di mano e poche
battute. Ma soprattutto il conforto di averlo trovato abbastanza bene dopo un
periodo un po’ critico.
Nei
primi giorni del nuovo anno, invece, la notizia del suo ricovero in ospedale,
complici la febbre e il subentrare di una serie di complicazioni. E ora quella più
triste, il suo decesso. Non la dimenticherò, caro “dottor Castagna”!
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I
funerali di Luigi Castagna si terranno lunedì 13 gennaio alle ore 14.30 nella
chiesa parrocchiale del Sacro Cuore a Mandello.
Ho avuto occasione di conoscerli meglio lavorando prima come collaboratrice domestica, aiutavo La signora Marisa nelle faccende domestiche poi purtroppo è venuta a mancare e ho dato assistenza al signor Luigi, due bellissime persone, umili e sani principi, mi mancherà Luigi, buon viaggio ora sarà con la sua adorata Marisa
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