di Claudio Bottagisi
“Ho avuto un grande padre che ha cresciuto grandi
persone, voi volontari”. In questa frase pronunciata dalla figlia Patrizia è
racchiuso il senso di una cerimonia, quella per il quarantesimo anniversario
del Soccorso degli alpini celebrata sabato 14 dicembre a Mandello.
Quel “grande padre” è Luigi Conato. Mandello, Abbadia
Lariana e Lierna devono in effetti soprattutto a lui, socio fondatore
unitamente a Lorenzo Compagnoni e ad Aldo Zucchi, se da quattro decenni a
questa parte il servizio di pronto intervento è un insostituibile riferimento
per le cittadinanze di questi tre comuni della sponda orientale del ramo
lecchese del Lario.
Sono passati già 40 anni da quel 14 dicembre 1979 quando
venne firmato l’atto costitutivo del Soccorso. E tanta strada è stata fatta
“umilmente al servizio di tutti”, proprio come recita il motto dell’associazione.
L’ha ricordato, questa mattina, il presidente Giancarlo
Alippi, non prima di un sentito ricordo e di un minuto di raccoglimento per i
volontari che sono “andati avanti”, “ognuno dei quali - è stato sottolineato -
ha lasciato un bagaglio di insegnamenti preziosissimi”.
Sono i numeri a “raccontare”, più delle parole e delle
testimonianze, la storia del Soccorso degli alpini. E i numeri dicono di 3.450
servizi svolti nei primi undici mesi di quest’anno, con una media di 18
interventi giornalieri, di 118.000 chilometri percorsi, 43mila dei quali per
servizi di emergenza e urgenza, di sedici defibrillatori posizionati sui
territori comunali di Mandello, Abbadia e Lierna (a questi se ne aggiungeranno
prossimamente altri due, da collocare nel rione mandellese di Molina e ai
Piani Resinelli), di 627 volontari che si sono succeduti nel corso degli anni e
di un attuale organico di 160 addetti, ai quali vanno aggiunti i 23 che stanno
ultimando il percorso formativo per divenire a loro volta soccorritori. E, non
ultimo, i numeri dicono di nove automezzi attualmente in dotazione al Soccorso,
su un totale di 22 in servizio a rotazione nel corso di questi quattro decenni di attività.
Ecco allora la “Alpino 22”, l’ultima nata nel parco
macchine del Soccorso. La nuova ambulanza, donata da un privato cittadino di
Mandello in ricordo del figlio e della moglie, è stata inaugurata oggi in
concomitanza con la cerimonia del quarantesimo di fondazione, presenti il
presidente regionale della Federazione associazioni di pronto soccorso e
dell’Associazione volontaria Croce bianca di Milano Vincenzo Tresoldi (ora
anche vicepresidente della Confederazione nazionale delle Misericordie
d’Italia), autorità militari e civili con i sindaci di Mandello e Abbadia
Lariana, Riccardo Fasoli e Roberto Azzoni, il direttore sanitario dottor Marco
Missaglia, i componenti del consiglio direttivo del Soccorso a partire dai vicepresidenti Laura Gaddi e Stefano Zucchi, i responsabili
delle varie “squadre” e dei diversi settori operativi, rappresentanti del mondo
dell’associazionismo e poi loro, i volontari, che giorno e notte,
instancabilmente, dedicano al Soccorso tempo ed energie.
Non mancano certo i problemi da affrontare e non pochi
sono i problemi da risolvere. L’ha detto e l’ha ripetuto il presidente Alippi,
nel suo intervento. “Il Soccorso è in grave sofferenza - ha spiegato - perché
gli ostacoli da superare, a iniziare da quelli di natura burocratica, sembrano
essere in taluni casi addirittura insormontabili e perché le istituzioni stanno
uccidendo il volontariato”.
“Ma per fortuna - ha aggiunto - sono in tanti a esserci vicini con la loro
stima e garantendoci un prezioso aiuto economico, indispensabile per gestire le
esigenze e le varie iniziative del Soccorso”.
“E’ vero - ha confermato Vincenzo Tresoldi nel suo
indirizzo di saluto - ma è altrettanto innegabile che quando vengo a Mandello
so di arrivare in un’isola felice e di questo vi ringrazio perché il
volontariato non può fermarsi. No, non dobbiamo e non dovete mai mollare”.
Parole di sostegno e comprensione sono venute anche dai
sindaci Fasoli e Azzoni, da Rina
Compagnoni, moglie del tenente Gildo Molteni al quale è dedicato il
Soccorso degli alpini, dal dottor Marco Missaglia e da don Vittorio Bianchi,
fino allo scorso settembre parroco di Abbadia Lariana, che con il parroco della
comunità pastorale di Mandello don Giuliano Zanotta ha poi benedetto la nuova
autoambulanza prima del taglio del nastro da parte di Luigia Conato, sorella
del fondatore e per lunghi anni come detto autentica anima del “pronto
intervento” mandellese.
Nel servizio fotografico di Claudio Bottagisi, le immagini della cerimonia
per i 40 anni del Soccorso degli alpini e dell’inaugurazione della nuova
ambulanza.
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