Padre Mario Marazzi, classe 1928. |
Inizia così la lettera che padre Mario Marazzi, classe 1928, indirizza a familiari e amici in occasione delle festività di fine anno.
“Giunto a questa età (padre Mario ha compiuto 91 anni lo scorso 22 maggio, ndr) potrei
tornare in Italia come “pensionato” - osserva il missionario - A Lecco il mio
istituto ha una bella casa per l’accoglienza di missionari anziani e malati.
Spero tuttavia di continuare a rimanere a Hong Kong. Non perché qui si stia
meglio che in Italia. Rimanere qui o tornare in patria per me è uguale. Sono
stato mandato a Hong Kong ad annunciare il Vangelo e a servire la Chiesa
locale. Il mio desiderio, quindi, è di rimanere qui fino a quando a Dio piacerà
lasciarmi vivere. Rimanere qui in solidarietà con la gente di Hong Kong nella
buona e nella cattiva sorte mi sembra più bello”.
Il missionario, originario di Varenna ma legato a
filo doppio a Mandello dove ha vissuto a lungo e dove ha anche lavorato alla Icma,
ricorda quindi che “sebbene sia a riposo e gli acciacchi della vecchiaia si
facciano sentire, le occasioni di un po’ di lavoro pastorale e missionario non
mancano”.
“Ho più tempo per leggere - scrive - per tenermi in
corrispondenza con coloro che mi scrivono e per pregare. Mi sforzo di pregare
per chi mi ha fatto del bene (e sono tanti), per quelli che chiedono di
ricordarsi di loro, per questa comunità cristiana che mi ha accolto e di cui
sono lieto di far parte. Prego per la Chiesa in Cina ancora tribolata e invito
voi a unirvi a me”.
Già, la Cina. Padre Marazzi nella sua missiva non
manca di parlarne. “Di recente - afferma - ho avuto modo di pensare alla Cina
che in brevissimo tempo si è trasformata in una potenza mondiale. I cristiani
vivono con impegno la loro fede, ma non mancano le difficoltà: in parecchi
luoghi ai minori di 18 anni non è consentito partecipare alla messa e al
catechismo, alcune chiese sono state arbitrariamente demolite e i preti sono
stati costretti a registrarsi presso l’Associazione patriottica (un ente voluto
dal regime che propugna l’“indipendenza” della Chiesa)”.
Poi Hong Kong. “Quest’anno - osserva il missionario
- anche Hong Kong ha avuto i suoi problemi. Tutto è iniziato quasi mezzo anno
fa, quando un’imponente parte della popolazione ha dimostrato pacificamente
contro l’introduzione da parte del governo locale di una legge che avrebbe
consentito l’estradizione di cittadini da Hong Kong alla Cina. Alla mancanza di
una risposta da parte del governo sono seguite proteste, con scontri con la
polizia e atti di vandalismo. Speriamo che sia presto la fine di questo stato di
cose che si trascina da tempo, con notevole disturbo alla popolazione”.
Quindi le considerazioni finali: “In un mondo
lacerato da lotte e discordie (e quest’anno Hong Kong non ha fatto eccezione)
auguro a me e a voi di essere nel nuovo anno strumenti di amore e di pace”. E un invito, quello a destinare nella dichiarazione dei redditi il 5x1000 ai missionari del Pime attraverso la "Fondazione Pime Onlus",
indicando il codice fiscale 97486040153 e apponendo la propria firma nello
spazio riservato al “volontariato, organizzazioni non lucrative di utilità
sociale, associazioni…”.
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