E’
stato realizzato a Rongio di Mandello all’ingresso di quella che in passato era
una stalla, all’angolo tra contrada dei Ronchi - per intenderci, quella che
dalla piazza della frazione porta alla chiesa di San Giacomo - e contrada
Sant’Abbondio.
Annunciato
da un cartello posizionato su un cavalletto da disegno (non a caso, perché
l’autore del presepe coltiva anche la passione per la pittura), riproduce la facciata
e l’interno di una chiesa, con tanto di colonne, altare e un bel dipinto che lo
sovrasta.
Davanti
ecco la scena della natività, con le statue in gesso di Maria e Giuseppe e con
il Bambino.
Iniziato
il 4 novembre, il presepe è stato completato in un paio di settimane e
idealmente inaugurato in occasione della ricorrenza liturgica di santa
Caterina, patrona della frazione, che si celebra il 25 novembre di ogni anno.
A
realizzare il presepe - che può essere visitato tutti i giorni feriali nelle
ore pomeridiane, il sabato e la domenica anche al mattino - è stato Roberto,
che a Rongio (anzi, proprio a un passo dalla stalla che accoglie il presepe)
abita da quattordici anni.
Non
è nuovo, Roberto, a proporre un suo presepe agli abitanti della frazione e in
generale a chiunque voglia salire fino a Rongio per visitarlo. Ogni anno, da
più di un decennio, quella singolare quanto suggestiva location accoglie infatti
la Natività. E ogni volta non manca qualche novità.
Per
il 2019, come detto, la scelta è caduta
sulla chiesa, realizzata interamente in polistirolo su una struttura di legno e
con le vetrate decorate a mano.
Ad
affiancare Roberto nella realizzazione del presepe è stato anche quest’anno
Lino. “Il mio obiettivo? Semplicemente creare un’emozione”, dice l’autore della
Natività, che ora si appresta a completare l’opera allestendo all’esterno della
sua abitazione un albero di Natale in legno, con alcune luminarie a dare un’attrattiva
in più.
Creare
un’emozione, si è detto. Roberto e Lino ci sono riusciti, non soltanto con la
realizzazione del presepe - per così dire completato da una scena pastorale
collocata in cima alla scala, appena oltre il portone d’ingresso - ma altresì con
le musiche per organo e i canti gregoriani che “immergono” i visitatori nel
clima delle festività.
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