L'assessore Luca Picariello. |
(C.Bott.) “Alle elezioni del prossimo anno non mi
ricandiderò. Lascio il Comune perché voglio dedicare più tempo e più energie
alla Cisl, ma dico fin d’ora che sono disponibile a collaborare con chiunque
andrà ad assumere la carica che ho ricoperto nel mandato che si concluderà
appunto nel 2020, specie per quanto riguarda la rassegna teatrale al “De André”
e il Festival della letteratura, naturalmente con l’auspicio e la speranza che
sia l’una sia l’altro possano venire riproposti, indipendentemente da chi
uscirà vincitore dalle urne”.
Luca
Picariello, 33 anni, assessore alla Cultura, ai servizi sociali e alle
politiche giovanili nella giunta guidata dal 2015 da Riccardo Fasoli e tra gli
assessori in carica il più votato alle elezioni comunali di quattro anni fa,
ufficializza di fatto il proposito di non ripresentarsi alle prossime
consultazioni amministrative.
“Spero
davvero, anzi ne sono abbastanza convinto, che ad aggiudicarsi le elezioni
possa essere ancora il “Paese di tutti” - afferma - ma in ogni caso, torno a
dirlo, mi metterò a disposizione di chiunque dovesse conquistare il Palazzo e
lo farò unicamente per il bene della comunità mandellese”.
Allora
è già tempo di ringraziamenti, per Picariello. “Ringrazio la Pro loco e il suo
presidente Rinaldo Citterio - osserva - perché la collaborazione con lui è
stata preziosissima e proficua. Il fatto che sia stata proprio la Pro loco ad
affiancare il Comune ad esempio nella gestione delle ultime stagioni teatrali
invernali mi ha dato modo di potermi dedicare maggiormente all’organizzazione
del Festival della letteratura e dei vari eventi proposti nell’arco
dell’estate”.
Si
è detto della rassegna teatrale. “Il primo anno - rimarca l’assessore - avevamo
29 abbonamenti, quest’anno siamo alla bellezza di 258. Insomma, abbiamo
abituato i mandellesi ad andare a teatro e di questo vado assolutamente fiero”.
Poi
i colleghi di giunta. “Di tutti loro - dice - così come di questa esperienza, conserverò un
bel ricordo. Ho avuto e ho tuttora un ottimo rapporto con tutti, in particolare con Franco
Patrignani. L’ho davvero apprezzato e sono convinto che abbia fatto in questo mandato un ottimo lavoro, sempre nel
rispetto del cittadino, tra l’altro in un comparto qual è quello dell’edilizia
privata oltremodo complesso e delicato. Credo non si voglia a sua volta più
candidare e posso capire il perché, ma lo giudico un vero signore”.
E
l’opposizione? “Ho molto apprezzato il gruppo consiliare “Mandello del Lario al
centro” guidato da Maria Lidia Invernizzi - risponde - e in particolar modo,
fin tanto che è rimasto tra i banchi del consiglio comunale, Francesco
Silverij. Ti contestava, se non condivideva un provvedimento, ma le sue
polemiche non sono mai state fini a se stesse. Lui ti proponeva sempre e
comunque un’alternativa”.
“Dello
schieramento di centrosinistra - aggiunge - ho invece apprezzato molto, pur avendo
idee politiche decisamente diverse dalle sue, il lavoro di Michela Maggi sul
fronte dei servizi sociali, al punto che in questo settore devo ammettere di
aver portato avanti quasi tutto il lavoro che lei stessa aveva impostato da
assessore nel precedente mandato ed è stata molto lungimirante”.
Un
altro “grazie” è per il personale della Struttura 1 del Comune e in particolare
per la responsabile, Silvia De Battista. “Lavorando in Cisl - specifica
Picariello - vengo in contatto con altre realtà comunali, ma devo ammettere che
poche funzionano bene come la nostra relativamente ai servizi sociali. In
questi anni nessuno, tra coloro i quali si sono rivolti a noi per un
chiarimento o soprattutto per chiedere una prestazione di cui riteneva di avere
diritto, è mai stato respinto o non ha avuto le risposte che si attendeva”.
Quindi
le associazioni. “Grazie anche a loro - osserva l’assessore - e in particolare
alla Caritas, alla “San Vincenzo”, al Centro di aiuto alla vita e alla Cri, con
il personale che opera volontariamente presso la nostra casa di riposo, per il
servizio silenzioso ma davvero prezioso che svolgono”.
Per
il futuro Luca Picariello auspica che a subentrargli sia qualcuno “con una
mente molto aperta”, capace di interpretare le attese dei mandellesi.
“Nel
corso del mandato - sostiene - mi sono reso conto che Mandello non è pronta per
eventi di nicchia quale poteva essere il “Jazz festival”. La gente si vuole
divertire, vuole uscire di casa per cercare uno svago e un’alternativa ai
pensieri della vita di ogni giorno”.
Infine
un nuovo accenno al Festival della letteratura. “Non deve morire - dice - anche
perché c’è un gruppo affiatato di associazioni, commercianti e volontari
sicuramente ben disposto a lavorare ancora. E a farlo con passione. Non a caso
il nostro modello è stato preso come esempio da alcuni comuni limitrofi, che
per il 2020 hanno già confermato di voler collaborare con Mandello per
predisporre un unico calendario di eventi riguardanti questa stessa
manifestazione”.
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