Da Nunzio
Marcelli e Marco Mauri, consiglieri comunali di minoranza della lista civica “Vivere
Lierna”, riceviamo e pubblichiamo:
Abbiamo
posto ai consiglieri regionali e al dirigente Utr di Lecco una serie di
interrogativi in merito al progetto approvato da Zucchi-Stefanoni-Rumi nel novembre
2018 sapendo che la Regione Lombardia erogherà un contributo di 100mila euro per
il rifacimento totale (e non per la riqualificazione) della piazza
IV Novembre progettata nel 1926 da Giannino Castiglioni.
Il
progetto riduce la superficie della piazza rispetto alle dimensioni originarie
(non più un quadrato di 26,5 x 26,5 metri ma
un rettangolo di 26,5 x 16), realizza
un ampio parcheggio a lato, ma con soli 12 parcheggi (comprensivi
di auto, motocicli, portatori di
disabilità e “carico-scarico merci”, rispetto ai 27 attuali) e abbatte quasi
tutti gli alberi esistenti per un costo, a progetto, di 464.900 euro comprensivi
dei lavori, la progettazione e la direzione lavori e altro per 29.182,40 euro (che
sommati al 1° lotto del lungolago potrebbero superare i 90.000 euro lordi), il
restauro della fontana per 22.550 euro, illuminazione per 21.718,40, spese
archeologo, collaudatore, Rup, SUA e varie per oltre 15.000 euro, con altri
5.800 euro per l’acquisito, lo scavo e la posa di 6 querce e 8 cipressi alti 3 metri.
Quanto
sopra senza interpellare le commissioni, il consiglio comunale, gli operatori
commerciali e la cittadinanza, che avrebbero meritato un’azione di informazione
e di coinvolgimento, massima trasparenza, uno studio sulla mobilità indicando l’utilizzo
degli spazi anche per le persone con
disabilità, la necessità di potenziare (e non di tagliare) i parcheggi pubblici
in relazione alla pedonalizzazione della piazza, sapendo che ogni intervento
strutturale sulla viabilità e sulla logistica dovrebbe essere studiato con
attenzione e competenza e non un progetto da 1.054.524 euro, oltre a quelli
successivi affidati direttamente a un architetto, senza invece fare come ha
fatto recentemente il Comune di Lecco con un concorso di idee, con diverse
soluzioni progettuali che potessero essere vagliate e discusse da una
commissione di tecnici e di esperti, per poi scegliere il migliore.
Abbiamo
chiesto di effettuare alcune verifiche anche in merito all’abbattimento di
tutti gli alberi presenti sull’area interessata (e non 8 come da progetto
trasmesso alla Regione per avere il contributo), alle misure alternative al
taglio e alla compensazione in loco per gli alberi abbattuti “sani e non
pericolanti”, come ha specificato la perizia del 2013 e come ha certificato un agronomo
il 9 settembre scorso.
Le
rimostranze del comitato che ha raccolto in pochi giorni oltre 700 firme,
quelle degli operatori commerciali e di tanti cittadini, le richieste formulate
in data 7 settembre dalla minoranza consiliare al sindaco (i lavori sono
iniziati il 23 settembre) e dal comitato cittadino per organizzare una pubblica
assemblea al fine di illustrare nel dettaglio il progetto prima dell’inizio dei
lavori non hanno sortito alcun effetto.
L’incapacità
e l’arroganza del sindaco (che diceva di voler essere il sindaco di tutti)
hanno determinato l’impossibilità di un confronto e di una soluzione condivisa rispetto
a un problema evidente e rispetto ai cittadini e ai loro rappresentanti (oggi il 60%, rispetto al 40% della Lega di
Stefanoni).
Chi
ha respinto l’ipotesi precedente di un intervento sulla piazza avrebbe dovuto
in questi 10 anni effettuare le opportune manutenzioni ordinarie di cura e potatura
dei cipressi per mantenere la visione originale del lago, la manutenzione della
fontana e delle poche aiuole trascurate e, volendo realizzare un’isola pedonale,
avrebbe dovuto trovare i parcheggi nelle immediate vicinanze prima di
eliminarne 15, non restringere la piazza, non tagliare i cipressi e togliere i
servizi utili spendendo tanti soldi pubblici.
Lasciando
ad altri le battute da pseudo-politicanti di bassa lega invece di stare ai
fatti, al sindaco, che ha affermato di aver votato il progetto ma di non averlo
visto, ricordiamo che nel 2003, a seguito dei contatti della Giunta con gli
eredi Castiglioni, è stata donata al Comune di Lierna la collezione dello scultore
con lettera a firma da nipote Giannino Castiglioni (lo stesso che in data 7 novembre
2016 ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente e da consigliere
dell’“Associazione Giannino Castiglioni”).
La
Giunta e successivamente il consiglio comunale hanno deliberato l’accettazione
della donazione della collezione con delibera del 25 novembre 2003. Dal 2009 a oggi attendiamo fiduciosi la
gipsoteca da 600.000 euro ripetutamente preannunciata ma ancora lontana dall'essere realizzata.
La
Giunta di allora ha realizzato il lungolago, la passeggiata a lago e l’ha
dedicata allo scultore Castiglioni con delibera del 9 febbraio 2004.
Le
cosiddette “arnie con le api o i capannoni” citati da Stefanoni, realizzati nel
rispetto del Prg adottato dalla Regione Lombardia nel 2000 e con il contributo della
Regione stessa nel 2003, hanno consentito di “trasferire” dal centro e dall’interno
del paese all’area esterna di Lierna alcune realtà artigianali che svolgevano
particolari attività e con notevoli
problemi viabilistici noti a tanti.
Le
“arnie con le api o i capannoni”, a
pochi metri dalla strada provinciale 72
(e non in via Manzoni con i problemi di viabilità che tutti conosciamo),
per tanti anni hanno dato e danno lavoro alle imprese e ai liernesi, hanno
contribuito e contribuiscono a dare servizi e incassi per il comune grazie
anche ai 70 posti per auto e motocicli che d’estate sono sempre completi.
Sicuramente i 5 proprietari dell’area “industriale” avrebbero preferito cedere
le loro aree a prezzo maggiore, per costruire sopra “Riva bianca” residenze estive.
Si sono trovati invece con i terreni in area “industriale”, certamente con meno
valore, accogliendo 8 realtà locali e produttive del paese invece appunto delle
residenze estive.
Forse
il sindaco non ricorda che sopra la “Riva bianca” nel 2010, insieme ad altri
della Lega Nord, con la biomassa voleva costruire una “grossa arnia” da 12
milioni di euro. Forse l’eccesso di biomassa, la mancanza delle api o del miele
hanno mandato “in fumo” la grossa arnia, ma la parcella di 20.000 euro è stata
pagata in tempi brevi al progettista, consigliere comunale della Lega Nord mandellese,
assistito da un noto penalista a seguito di indagini e condanne. Parcella
indigesta per tanti liernesi in quanto, con 20.000 euro, si sarebbero potute
fare tante cose utili per il paese.
Nunzio Marcelli e Marco Mauri, lista civica “Vivere Lierna”
Nessun commento:
Posta un commento