Dopo
il rito dell’alzabandiera davanti al municipio, il gruppo ha assistito alla messa
celebrata dal parroco, don Carlo Lucini, in ricordo e a suffragio dei caduti di
tutte le guerre.
Al
termine del rito eucaristico il corteo si è diretto al cimitero, dove al Parco
delle rimembranze sono state deposte corone di alloro al cippo commemorativo e
sono stati letti i nomi dei caduti di Varenna nelle due guerre mondiali.
Subito
dopo il sindaco, Mauro Manzoni, ha pronunciato il discorso commemorativo. “Ogni
nostro pensiero e ogni nostro sentimento - ha detto - oggi lo rivolgiamo in
particolare ai caduti della nostra Varenna, i quali ci ricordano la tragicità e
l’immane catastrofe di ogni guerra. Al di là di ogni retorica bellica, i segni
di distruzione e di morte che si lascia dietro ogni conflitto sono una ferita
difficilmente rimarginabile per le tante famiglie che hanno pianto un caduto,
disperso o perito sui campi di battaglia”.
“Riflettere
sull’immane tragicità di ogni guerra - ha aggiunto - ci dovrebbe aiutare a
scorgere, in ogni inimicizia, intolleranza e odio che affiorano nella nostra
società quegli stessi germi di morte che, in passato, hanno innescato i
conflitti e aiutarci, preventivamente, a iniettare nella nostra Italia potenti
anticorpi per contrastare questa interminabile spirale di violenza, verbale e fisica,
che si fa sempre più preoccupante”.
Manzoni
ha proseguito: “La guerra dovrebbe essere per tutti i popoli e le nazioni come
un corpo estraneo, profondamente distante da quei valori che dovrebbero edificare
e far crescere l’umanità. La pace si alimenta di un esercizio quotidiano di
rispetto e cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente. La responsabilità di
garantire e promuovere la pace è affidata a ciascuno di noi, fin dalle piccole
azioni. Certo, ci sentiamo impotenti e atterriti di fronte a conflitti che ci
paiono irrisolvibili e ineliminabili. Considerarli però come qualcosa di fisiologico
sarebbe un errore gravissimo e perciò compito di ciascuno di noi è adoperarsi per
far sì che i conflitti, di ogni forma e genere, non avanzino nelle realtà in
cui siamo chiamati a vivere ogni giorno”.
Infine
un appello: “Questo monito diventa perciò responsabilità a un impegno costante, attivo, lungimirante,
perché i valori racchiusi nella nostra Carta costituzionale possano essere
sempre più approfonditi, compresi e attuati per il benessere di ogni singola
comunità e di tutto il Paese. La responsabilità è l’esatto contrario
dell’indifferenza, di quell’ignavia che lascia scorrere la vita come se non ci
appartenesse, come se non ne fossimo i protagonisti. Essere responsabili
implica non un rimandare perenne, non un lamentarsi continuo, ma un agire, una
scelta. Questo ci testimoniano gli uccisi di tutte le guerre, questo diventa
ora un nostro compito solenne perché il loro sacrificio non sia stato vano”.
Ottimo articolo di Bottaggisi, ottimo discorso di Manzoni.
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