01 novembre 2019

Il dottor Di Francesco dal Bangladesh: “Stiamo regalando speranze. E tanti sorrisi”

Il responsabile dell’Unità operativa semplice di chirurgia maxillo-facciale pediatrica del “Sant’Anna” di Como in missione nel nome degli “Amici di Kobir”
(C.Bott.) A fine settembre, nella serata denominata “La bellezza per un sorriso” che al fascino della location - il “Griso” di Malgrate - aveva abbinato lo spirito d’iniziativa dei promotori, animati dall’intento di raccogliere fondi a favore delle iniziative portate avanti dagli “Amici di Kobir”, dopo aver raccontato l’esperienza da lui vissuta nella Repubblica democratica del Congo aveva annunciato la sua prossima trasferta in Bangladesh.
E ora il dottor Andrea Di Francesco, responsabile dell’Unità operativa semplice di chirurgia maxillo-facciale pediatrica dell’ospedale Sant'Anna di Como, presidente e co-fondatore di “Progetto sorriso nel mondo”, associazione impegnata dalla fine degli anni Novanta sul fronte del trattamento e della cura delle malformazioni cranio-facciali infantili (tra queste la labiopalatoschisi, comunemente nota come labbro leporino), scrive proprio da quella terra situata a est dell’India, sul Golfo del Bengala.
Poche righe (accompagnate da alcune fotografie) in un messaggio Whatsapp, ma emblematiche e più che mai efficaci, per parlare della missione in corso, che anche durante l’ultimo fine settimana di ottobre ha visto un lavoro intenso da parte dello stesso dottor Di Francesco e della sua “squadra”.
“Abbiamo lavorato fino a tardi - scrive il medico a Mariastella Mellera, con Francesco Bartesaghi anima degli “Amici di Kobir” - anche perché sono tanti, davvero tanti i bambini e le bambine giunti all’ospedale “Santa Maria” di Khulna per essere curati”.
Con i suoi oltre 800mila abitanti, Khulna è la terza città più grande del Bangladesh ed è il capoluogo dell’omonima divisione amministrativa. E’ situata lungo le rive dei fiumi Rupsha e Bhairab, 130 chilometri a sud-ovest della capitale Dhaka.
“Sono ormai dieci giorni che lavoriamo - spiega Di Francesco - e sono decine e decine gli interventi fin qui eseguiti. Tanti, certo, come tanti sono i sorrisi dei nostri piccoli pazienti, ma anche quelli delle loro mamme e, sorpresa, dei loro papà, sempre più presenti, sempre più attivi. Insomma, sempre più… papà!”.
“Ti voglio ringraziare - conclude il primario del “Sant’Anna” - perché il tuo aiuto è stato determinante per consentirci di portare una speranza, insieme alla tua carezza, a queste persone”.

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