“A
Mandello, Canottieri Moto Guzzi lo siamo stati un po’ tutti, chi come atleta
chi come sostenitore chi semplicemente come tifoso. Lo siamo stati un po’ tutti
perché il cammino della Canottieri è intimamente legato alla storia
dei mandellesi e di una tra le aziende più amate al mondo. Nasciamo 90 anni fa
come dopolavoro aziendale, importante momento di aggregazione giovanile, ma
conoscere la storia di questa società vuol dire leggerla nei sacrifici e nelle
rinunce di ogni giorno di coloro i quali l’hanno vissuta, la vivono e l’hanno
resa grande e gloriosa”.
Rossella
Scola, da marzo di quest’anno presidente della Canottieri Moto Guzzi, sintetizza
con poche ma efficaci parole il senso di un compleanno significativo: appunto i
90 anni della società remiera mandellese.
E
nella pubblicazione data alle stampe per l’occasione dice grazie agli atleti di
ieri di oggi, agli allenatori e a chi ha deciso di esserci con il proprio
impegno, “fondamentale per continuare a credere nel grande valore di questa
nostra società e per mettere radici sempre più profonde”.
Novant’anni
di storia, dunque. A iniziare da quell’8 luglio 1929 e da una piccola regata
zonale disputata nelle acque antistanti l’Isola Comacina con la prima
apparizione di una barca targata “Gruppo sportivo Moto Guzzi”. Cominciò da lì il
lungo viaggio di un marchio destinato a divenire negli anni uno dei simboli
consolidati dello sport italiano.
Arrivarono
le Olimpiadi Londra del ’48 e l’oro del “quattro senza” di Giuseppe Moioli,
Elio Morille, Giovanni Invernizzi e Franco Faggi. Poi i Giochi di Melbourne del
’56 e l’altro alloro olimpico del “quattro con” di Franco Trincavelli, Angelo
Vanzin, Romano Sgheiz, Alberto Winkler e Ivo Stefanoni, altro “gioiello”
costruito dalle sapienti mani dell’allenatore Angelo Alippi, il “papà dei
campioni”.
Arrivarono
anche le Olimpiadi di Roma del 1960 e il bronzo del “quattro con”, armo di cui
facevano parte Franco Trincavelli, Giovanni Zucchi, Fulvio Balatti e Romano
Sgheiz, con al timone sempre Ivo Stefanoni.
Rossella Scola con Giuseppe Abbagnale, presidente della Federazione italiana canottaggio. |
La
società remiera mandellese si trovò negli anni successivi a fronteggiare anche
un periodo di transizione, seguito peraltro da una pronta rifondazione e da un
nuovo ciclo di vittorie prestigiose, sotto la guida tecnica di Giuseppe Moioli.
E a fine anni Ottanta ecco l’oro alle Olimpiadi di Seul di Piero Poli nel “quattro
di coppia”.
Negli
anni Novanta altri successi, in campo nazionale e internazionale, con il
settore Master particolarmente prolifico, capace di vincere tra il 1988 e il
2007 qualcosa come 27 medaglie d’oro ai campionati mondiali.
Il
2000 è l’anno delle Olimpiadi di Sydney e dell’argento di Carlo Mornati, oggi
ai vertici del Coni, con Carlo Gaddi in finale con il “4 senza” pesi leggeri.
Il
nuovo millennio è per la Canottieri Guzzi nel segno dell’attività giovanile,
con risultati importanti anche in campo femminile e con una serie di allori che
hanno rinverdito i fasti della società.
Si
è arrivati così ai giorni nostri. “Ma il cammino della nostra Canottieri è
ancora lungo - afferma Rossella Scola - e tante ci auguriamo possano essere le
pagine ancora da scrivere, perché Mandello e la Guzzi possono continuare a
brillare. Noi ci crediamo, perciò vogliamo proseguire lungo la strada
intrapresa”.
Nessun commento:
Posta un commento