Giugno 2014. Giorgio Squinzi a Cascina don Guanella con don Agostino Frasson. |
Con
il mondo dell’imprenditoria lecchese aveva stretto legami importanti ed era un
amico, un grande amico di Casa don Guanella. In più di un’occasione aveva fatto
tappa sul Lario, sia aderendo agli inviti di Confindustria Lecco sia
accogliendo ogni volta di buon grado gli appelli di don Agostino Frasson,
responsabile della comunità educativa di via Amendola, a favore del progetto di
agricoltura sociale portato avanti proprio dal “Don Guanella” a Valmadrera.
Giorgio
Squinzi, originario di Cisano Bergamasco, morto all’età di 76 anni, già
presidente nazionale di Confindustria (ricoprì la carica dal 2012 al maggio
2016) e “patron” del Sassuolo Calcio, a Cascina don Guanella era arrivato
l’ultima volta in occasione dell’inaugurazione della nuova grande stalla
realizzata appunto a Valmadrera in località Piazza Rossè. Era il gennaio 2016 e
alla cerimonia era intervenuto anche l’allora ministro delle Politiche
agricole, Maurizio Martina.
Gennaio 2016. Squinzi all'inaugurazione della stalla della cascina con Maurizio Martina. |
Presentatosi
in cascina con al collo la sciarpa neroverde del suo Sassuolo, Squinzi aveva ricordato le motivazioni che l’avevano
spinto a sostenere il progetto di “Casa don Guanella” e a investire nella
cascina.
“E’
stato Cadel Evans, grande campione di ciclismo - aveva spiegato - a farmi
capire cosa sta nascendo in questo angolo di Lombardia. Il resto l’ha fatto don
Agostino e oggi ai giovani che sono dentro questo progetto auguro le cose più
belle per il loro avvenire”.
Squinzi a Lecco nel giugno 2014 con l'allora presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi. |
Forte,
si è detto, anche il legame con il mondo dell’imprenditoria lecchese. Nel
giugno 2015 Giorgio Squinzi, amministratore unico della Mapei, per due volte
presidente di Federchimica e grande appassionato di ciclismo, aveva partecipato
a Colico all’assemblea generale di Confindustria Lecco e Sondrio e parlando a
una platea composta non soltanto da industriali ma altresì da politici,
esponenti delle istituzioni e delle pubbliche amministrazioni non aveva esitato
a definire l’Italia “un Paese ingessato”.
“E’
il nostro Paese a dover cambiare - aveva ammonito - non l’Europa. E a dover
fare in modo che le nostre imprese possano lavorare senza dover superare
eccessivi e spesso insormontabili ostacoli”.
Nel giugno 2015 a Colico con Giovanni Maggi e Cristina Galbusera. |
Anche
l’anno prima Squinzi era intervenuto all’assemblea della Confindustria
lecchese, che si era tenuta quella volta nell’aula magna del polo territoriale
lecchese del Politecnico di Milano.
Nella
sua relazione il presidente aveva parlato tra l’altro dell’esigenza
di abbandonare la strada dell’austerità portata all’estremo per percorrere
finalmente quella delle politiche per la crescita e facendo riferimento alla
questione morale aveva detto: “La corruzione è due volte aberrante. Come fatto
in sé, ma tanto più in questo momento di grave difficoltà per il Paese e per
moltissime famiglie. Mi chiedo perciò con quale coraggio si possa continuare ad
appropriarsi illecitamente di somme di denaro sottratte alla collettività”.
Per
poi aggiungere: “La nostra organizzazione è sempre stata in prima linea nella
battaglia per la legalità e contro il crimine organizzato e lo sarà anche
contro la corruzione. Confindustria non è e non sarà mai la casa dei
corruttori, non soltanto per un fatto etico ma anche perché la corruzione è un
agente distorsivo del mercato”.
Squinzi a Cascina don Guanella con Cadel Evans. |
Quello
stesso giorno Squinzi aveva raggiunto Cascina don Guanella per partecipare alla
festa organizzata proprio per dare ulteriore slancio a un’iniziativa che già
stava camminando spedita verso la sua concretizzazione. Aveva detto di voler
sostenere il progetto della cascina offrendo il materiale da utilizzare per la
ristrutturazione dell’edificio e la costruzione della stalla, il presidente di
Confindustria. E quel giorno, dopo aver toccato con mano la valenza del
progetto e la splendida realtà rappresentata dalla struttura valmadrerese,
l’aveva confermato a don Agostino, il
quale non aveva mancato di ricordare come tutto fosse nato dal desiderio di
realizzare un sogno e di dare nuove prospettive ai ragazzi che avrebbero
lavorato in quel contesto.
Era
il giugno 2014. Un anno e sette mesi dopo Squinzi sarebbe tornato come detto a Valmadrera
per l’inaugurazione della stalla. E per rafforzare ulteriormente l’amicizia con
“Casa don Guanella”, a cui ora quell’industriale-galantuomo mancherà.
Squinzi a Valmadrera con Alberto Cova. |
Giorgio Squinzi arriva a Cascina don Guanella. E' il gennaio 2016. |
Nessun commento:
Posta un commento