(C.Bott.) Il maraschino può essere
utilizzato come ingrediente in numerosi cocktail, oppure gustato liscio come after-dinner. E’ altresì ideale su
macedonie di frutta, così come sul gelato. A produrlo ancora oggi secondo l’antica
ricetta ideata nel 1821 è la Luxardo.
Proprio il maraschino sarà tra i protagonisti
(non l’unico, in verità) della serata che si terrà venerdì 18 ottobre al bar pasticceria “Amerigo” di Elena e Michele Alippi, in piazza della Repubblica a
Mandello. A partire dalle 18 e fin verso le 20.30 verranno preparati e serviti
aperitivi a base di prodotti Luxardo, azienda famosa per il maraschino ma non
solo.
Alla
serata sarà presente Antonio Rosato, vincitore della finale nazionale di “Patrón
perfectionists 2018” e Senior bartender
al prestigioso “Mandarin Oriental” di Milano, prestigioso hotel a 5 stelle situato
a pochi passi dal Teatro alla Scala.
Si
è detto del maraschino. Il frutto, ossia la marasca, viene raccolto tra fine giugno
e inizio luglio e portato allo stabilimento, dove subisce una pressatura
morbida in modo che possano essere separate le varie componenti del frutto
stesso. Il
sugo delle marasche, le foglie e altre componenti vegetali vengono messe in
infusione alcolica in tini di legno poroso.
Dopo
almeno due anni di macerazione, entrano in scena gli alambicchi di rame con i
quali si procede alla distillazione a vapore, con frazionamento delle teste e
code. Viene conservato soltanto il “cuore”, il distillato di maraschino, che
viene posto a sua volta in tini per l’affinamento definitivo. L’ultima fase
consiste nella trasformazione in liquore mediante aggiunta di sciroppo di acqua
e zucchero raffinato.
Una
particolare attenzione viene posta altresì al legname con cui sono costruiti i
tini. Le prime
fasi della lavorazione avvengono pertanto in tini di larice,
legno poroso che garantisce una forte ossidazione e conferisce al prodotto un
particolare bouquet. Le fasi successive di invecchiamento avvengono invece in tini speciali di frassino.
Una delle caratteristiche del maraschino è infatti quella di essere un liquore
trasparente, che non deve perdere questa peculiarità neppure nel corso
dell’affinamento.
La
bottiglia, di colore verde smeraldo con il tappo rosso, viene ancora oggi
impagliata a mano in azienda, un accorgimento che serviva a prevenire le
rotture durante le spedizioni. Sull’etichetta si trovano raffigurate alcune
delle medaglie vinte nelle competizioni internazionali dalla metà del diciannovesimo
secolo ad oggi, così come la firma di Girolamo Luxardo con la “G” capovolta,
stratagemma che serviva a prevenire le prime contraffazioni.
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