13 ottobre 2019

Flamenco, musiche e riflessioni. Abbadia celebra “el dia de la raza”

(C.Bott.) Il primo incontro tra gli europei e i nativi americani “celebrato” ieri ad Abbadia Lariana in un pomeriggio nel segno del ballo, della musica, delle riflessioni, dei racconti e della degustazione di cibi tipici.
Teatro della singolare quanto apprezzata iniziativa, che appunto il 12 ottobre (data della ricorrenza denominata “il giorno di Colombo” e celebrata in molti Paesi delle Americhe per commemorare l’arrivo di Cristoforo Colombo nel “Nuovo mondo”) ha coinvolto un attento pubblico di adulti e giovanissimi, la sala civica “Don Carlo Gnocchi” in via Nazionale.
Il ballo, si è detto, era uno degli “ingredienti” dell’evento. Il ballo e, nello specifico, il flamenco di Andrea Ortega, che ad Abbadia vive e insegna e alla quale si devono l’idea e l’organizzazione dell’iniziativa.
Poi le riflessioni, con le testimonianze di Chiara Menonna, insegnante alla primaria “Sandro Pertini” di Mandello, che per un anno ha vissuto in Ecuador lavorando in una di quelle scuole indigene che non dispongono di sussidi statali, a differenza di quelle ispaniche.
Ecco allora il suo lucido racconto, con riferimenti alla situazione attuale, ascoltato con grande interesse dai presenti e concluso con una considerazione su cui riflettere: “La gente dell’Ecuador è speciale. Vive in povertà in una terra dove c’è grande ricchezza e si rallegra all’ascolto di musiche tristi”.
Già, la musica. Ad Abbadia le note e le suggestioni dello spartito sono state affidate a due giovanissime - Chiara Maffeis e Angela Del Pozzo - e ai loro violoncelli. Per celebrare con il giusto spirito e con ideali motivazioni “el dia de la raza”.

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