“Poi
me lo scriverai un articolo?”. Me l’avevi chiesto qualche mese fa, ma quel
“poi” non avrei voluto sentirlo. Mi ero limitato a sorriderti, ma avrei voluto
risponderti: “Cosa dici, Morena?”. In realtà non sapevo cosa dirti. Fingere di
non aver capito? No, non con te. Qualche tempo dopo mi avevi anche inviato
alcune tue foto, quasi a volermi dire: “Mi piacciono e quando avverrà utilizza
queste”.
Soltanto
pochi giorni fa con Whatsapp mi avevi mandato un video che avevi appena
realizzato, mettendo una dopo l’altra, dalla nascita ad oggi, le foto di tua
figlia Giulia. Lei da sola, lei in famiglia, lei al mare o davanti a una torta
di compleanno. Lei teneramente addormentata accanto a Cristiano, l’altro tuo
“gioiello”. Lei sul lago e in montagna, lei nei giorni di festa, lei con
un’espressione di stupore o di gioia, lei in piscina o con alcune tue amiche.
Lei con i nonni, o al ristorante.
Alla
fine del video, montato con la canzone Più
bella cosa di Eros Ramazzotti a fare da indovinata colonna sonora, una
frase: La vita è una sfida, affrontala.
Quattro
minuti e mezzo, secondo più secondo meno, di ricordi. Belli, bellissimi. “Sto
preparando un video per Giulia - mi scrivesti - per Comunione e Cresima…”. Ma
Giulia quando farà la Comunione e la Cresima?, ti avevo chiesto. “A maggio
2020”, mi avevi risposto. E poi, con un successivo messaggio: “Mi porto
avanti”.
C’era
tutto, in quel “mi porto avanti”. Praticamente il seguito di “Poi me lo
scriverai un articolo?”. Anche quella volta non avevo saputo risponderti. Anzi
non è vero, ti avevo detto che il video era davvero bello e tenero. E che eri
stata brava, come sempre.
Una
settimana prima ti avevo cercato in piazza Mercato. Erano i giorni del
motoraduno internazionale e ti avevo trovata come al solito indaffarata dietro
il banco dei dolci e del caffè, con i tuoi amici del Gal Luzzeno. “Dai, vado
avanti”, mi avevi detto quando ti avevo chiesto come stavi.
Regalandomi poi il tuo dolce, immancabile sorriso.
“Devi
andare avanti”, ti avevo detto. Ma io, maledizione, ripensandoci forse avevo
fatto più fatica a sorriderti.
Quante
volte, Morena, mi è accaduto e mi accade di ripensare a quella sera a casa tua
a Luzzeno in compagnia dei tuoi genitori, di un paio di amici e naturalmente
con Giulia e Cristiano, promessa del tennis ma bravo anche a ping pong. L’avevo
sfidato, dopo una splendida cena a base di pizzoccheri, rimediando com’era
prevedibile una sonora batosta. Avevamo poi chiacchierato, io e te, quando
Giulia e Cristiano erano andati a dormire. E prima tu avevi voluto che ci
scattassero una fotografia con il cellulare e insieme, mettendoci in posa,
avevamo sorriso.
“La
vita è una sfida, affrontala”. Tu la stavi affrontando a viso aperto, altro che
con rassegnazione! Sembrava impossibile ti potesse sfuggire tanto erano la
grinta e il coraggio con cui stavi combattendo.
Già,
parevi invincibile, almeno ai miei occhi ma credo non soltanto ai miei. E forse
è anche per questo che quando mi avevi chiesto “Poi me lo scriverai un articolo?”
non avevo voluto dare troppo peso a quella domanda. Ma cosa mi stai dicendo?,
avrei forse dovuto risponderti. Sì, perché tu le sfide le affrontavi per
vincerle. Tutte, compresa quella con la malattia. Fin dal primo mese, fin dal
primo giorno.
E
invece… Forse stanotte non dormirò, pensandoti. Forse penserò a dove puoi
essere adesso, a cosa stai facendo e mi chiederò se potrai leggere questo
pezzo. Perché tu eri certa che “poi” te lo avrei scritto, un articolo. Ne ero
sicuro anch’io, soltanto non volevo ammetterlo, prima di tutto a me stesso.
“La
vita è una sfida, affrontala”. Che bella lezione hai dato a tutti noi, Morena.
Una lezione di vita. Ricordamela, stanotte, se non dormirò. Perché anche se non
potrò più vedere il tuo sorriso, anche se non potrò più ascoltare la tua voce, anche
se mi mancheranno i tuoi complimenti per le foto che ti inviavo o per un
articolo che avevi particolarmente apprezzato, tu quella sfida non l’hai persa.
No, neppure stavolta.
CLAUDIO uno splendido articolo è sono convintissimo che Morena ne sarebbe stata contenta. Noi come allegra brigata, invece non riusciremo a fare quello che ci aveva chiesto, cantare in chiesa per lei " Madonna nera".purtroop di fatto siamo quasi sciolti e con immenso dispiacere non riusciamo a mantenete quanto promesso, perdonami Morena, sarai sempre nei nostri cuori.
RispondiEliminaBELLISSIMO ARTICOLO !!!! Morena era tutto quanto descritto. I suoi due "gioielli" avranno l'impronta indelebile di quanto la mamma con grande amore e dedizione ha loro insegnato. Li guiderà sicuramente ancora per tutto il percorso della loro vita. MORENA SEI STATA VERAMENTE UNA GRANDE PERSONA E SARAI SEMPRE NEI MIEI INDIMENTICABILI RICORDI. MI RACCOMANDO DA LASSU' RICORDATI ANCHE DI ME!!!!
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