Ideata
da Armando Besio, che ha da poco chiuso la rassegna lariana “Zelbio
Cult”, la nuova iniziativa è organizzata da “ArchiViVitali” in
collaborazione con il Comune di Bellano.
Bellano,
è risaputo, è conosciuta a livello turistico per l’Orrido: questa gola naturale
creata dal fiume Pioverna esercita da sempre un fascino misterioso. Le acque
del fiume nel corso dei secoli hanno modellato gigantesche marmitte e
suggestive spelonche: gli anfratti, il cupo rimbombo delle acque tumultuose, le
vertiginose pareti di roccia hanno da sempre ispirato scrittori e artisti.
Un’attrazione
naturale, quindi, creata dalla bellezza selvaggia, dall’alone di mistero delle
rocce ripide che calamitano il visitatore di ieri e quello di oggi.
Armando
Besio si è ispirato al fascino di questo luogo già omaggiato da Velasco
Vitali nella mostra “Caduta libera” (in corso
fino al 10 novembre) per inaugurare una serie di incontri con scrittori,
artisti, musicisti, architetti e raccontare l’idea di spavento, stupore e
meraviglia del nostro immaginario.
Quello
bellanese è un paesaggio naturale che ben si lega al concetto artistico di
“sublime”: proprio per raccontare questo senso di stupore e inquietudine, la
manifestazione si aprirà sabato 21 settembre con un incontro
con lo storico dell’arte Stefano Zuffi dal titolo “Il
fascino del brutto. Mostri, demoni e altri orrori nella grande arte da Leonardo
a Goya” (ore 18, cineteatro di Bellano, ingresso libero).
Stefano Zuffi |
Un’opera
d’arte può essere “bella” anche se rappresenta un soggetto “brutto”? Oggi siamo
pronti a rispondere sì. Per molto tempo, però, non è stato così. L’idea che
l’arte dovesse soprattutto raffigurare e trasmettere le virtù dell’eroe kalos kai agathos (bello e buono)
ha attraversato i millenni, fino a una svolta radicale all’inizio dell’età moderna,
intorno all’anno 1500.
Le
teste grottesche di Leonardo, i demoni scatenati di Bosch, la scrofa mostruosa
e il bizzarro rinoceronte di Dürer aprono una via nuova: da questo momento,
anzi, la ricerca dell’insolito, dell’orrido, del bizzarro, del satanico diventa
una delle strade maestre per l’arte.
Ripercorriamone
insieme a parole e con immagini alcuni passaggi, in compagnia di maestri
dell’arte come Grünewald, Arcimboldo, Goya.
“Il
bello dell’Orrido” dà modo di creare uno sguardo laterale, un punto di vista che,
partendo dalla storia dell’arte e inquadrando il paesaggio come incipit, allarga l’osservazione anche su
altri temi: testimonianze diverse, punto di incontro di storie che rendono
omaggio al luogo che li ospita.
Non
mancano spunti diversi tra loro: sabato 12 ottobre si proseguirà
con Cristina Dell’Acqua e il suo recente saggio Una Spa per
l’anima (Mondadori): i classici greci e latini, da
Eschilo a Seneca, da Euripide a Cicerone, riscoperti e riletti come maestri di
ben-essere interiore. L’autrice, insegnante di latino e greco e
vicepreside del Collegio San Carlo di Milano, racconta di come i classici facciano
star bene perché ci permettono di andare in profondità, alla radice dei
pensieri. E’ una prospettiva dalla quale guardare il mondo, senza farsi
travolgere dal quotidiano.
La Bibbia ha (quasi) sempre ragione (Claudiana) è
una riflessione semiseria, “lucida e ludica” proposta sabato 26
ottobre da Gioele Dix: il grande attore comico,
“educato al timore di Dio”, conversa con Armando Besio intorno al “libro che
più di tutti ci orienta, ci influenza, ci appassiona”.
Sabato 23 novembre lo scrittore e
professore di Letteratura italiana contemporanea all’Università Statale di
Milano Mauro Novelli parlerà del suo ultimo libro La finestra
di Leopardi - Viaggio nelle case dei grandi scrittori italiani (Feltrinelli): dalla Milano di
Manzoni alla Bellagio di Marinetti, dal Naviglio di Alda Merini al Lago di
Garda di Gabriele D’Annunzio e oltre, fino alla Catania di Giovanni Verga e
alla Nuoro di Grazia Deledda.
Vicepresidente
del Centro nazionale di studi manzoniani, coordina il master in editoria
promosso insieme all’AIE e alla Fondazione Mondadori. Novelli ci porterà a
viaggiare con autrici e autori in mezzo a ville eleganti, palazzi nobiliari,
appartamenti dignitosi e umili case contadine: stanze di vita quotidiana che
hanno ispirato capolavori della letteratura.
Chiuderà
il 2019, sabato 7 dicembre, Giorgio Terruzzi,
raccontando se stesso e le inquietudini della sua giornata, che diventa quella
di ciascuno di noi: Pro-fumo
(Cinquesensi).
Vita, amori,
ideali delusi, speranze non ancora sopite di un grande giornalista e scrittore è infatti la
narrazione dell’accensione di ogni sigaretta, che nell’arco delle 24 ore darà
modo all’autore di riepilogare la sua vita, le sue passioni gli amori e gli
ideali delusi. Un’autobiografia che è anche un prezioso libro d’artista
accompagnato dalle opere su carta di un altro accanito fumatore, Giancarlo
Vitali.
Sabato 21
settembre,
prima dell’incontro con il professor Zuffi, alle ore 15 tutti i bambini saranno chiamati a disegnare per terra con i gessetti colorati la cascata dell’Orrido:
lungo la scalinata che affianca la parrocchiale e fino alla contrada che porta
al Circolo (sede della mostra) e all’adiacente sede di “ArchiViVitali”
(Associazione e archivio delle opere di Giancarlo Vitali) verrà creato dalle
mani e dalla fantasia dei ragazzi una sorta di “congiungimento artistico” tra l’Orrido
e il luogo della mostra.
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