Nell’ambito
del più ampio scopo di fornire un servizio al territorio dando risposta alla
domanda di competenze tecnico-professionali da parte delle industrie e agli
obiettivi di crescita e formazione dei futuri tecnici industriali, la Fondazione
ha infatti previsto, per l’anno in corso, il sostegno economico e operativo
agli istituti tecnici e professionali delle due province per il rinnovo delle
attrezzature dei laboratori, riconoscendo l’importanza di disporre di
macchinari e strumenti adeguati per la formazione di orientamento industriale.
Un’iniziativa
che si inserisce nel solco di quanto già fatto dalla Fondazione negli anni
scorsi, allo scopo di contribuire a modernizzare e innalzare la qualità dei
laboratori a vantaggio di scuole e studenti, con ricadute positive per le
imprese alla costante ricerca di competenze il più possibile al passo con
l’evoluzione delle tecnologie.
“La difficoltà delle imprese a reperire le competenze di tipo
tecnico continua a crescere, nonostante i nostri sforzi per ridurre il divario
fra domanda e offerta di lavoro - commenta il presidente della Fondazione
Badoni, Antonio Bartesaghi - Da qui la decisione della Fondazione di stanziare
nuovamente una cifra importante per finanziare i laboratori, che rischiano di
diventare obsoleti con il tempo, stante l’evoluzione costante e veloce nelle
imprese di strumenti e tecnologie, che le scuole non possono invece aggiornare
allo stesso ritmo, soprattutto a causa della scarsità dei fondi a
disposizione”.
Tramite il bando, la Fondazione Badoni si è impegnata ad
acquistare le attrezzature e i macchinari oggetto del progetto aggiudicatario,
per un onere complessivo di oltre 30.000 euro.
“Fra i progetti presentati da quattro istituti, il Consiglio d’amministrazione,
dopo un’attenta valutazione, ha potuto finanziare un unico progetto, come
previsto dal bando iniziale, premiando l’IIS Badoni - prosegue Bartesaghi - Tuttavia
abbiamo molto apprezzato tutte le proposte, l’impegno profuso dalle scuole dal
punto di vista progettuale e l’importanza assegnata al potenziamento dei
laboratori per la formazione dei giovani e lo sviluppo delle loro competenze.
Anche le altre proposte sono degne di attenzione e meriterebbero un sostegno,
tanto che Confindustria Lecco e Sondrio sta
finalizzando i dettagli di un’iniziativa rilevante e di ampia portata che, a
breve, andrà in questa direzione”.
“Da un paio di anni - evidenzia il dirigente
scolastico dell’IIS A.Badoni, Angelo De Battista - stiamo lavorando per
definire una didattica integrata che dia gambe concrete all’area della
meccatronica. Abbiamo iniziato dall’indirizzo elettrotecnico, consolidando
l’orientamento degli studenti verso l’Automazione industriale. Il prossimo
passo sarà quello di rafforzare, nell’indirizzo meccanico, l’insegnamento di
‘Sistemi e automazione’, favorendo così l’incrocio tra le competenze dei due
indirizzi. In questa direzione il Laboratorio meccanico integrato ha un ruolo fondamentale, perché mette
a disposizione degli studenti un luogo di apprendimento multidisciplinare
nell’area della meccatronica. E’ una grande opportunità e ringrazio la
Fondazione Badoni per questa decisiva collaborazione”.
Il
nuovo laboratorio potenzia e amplia l’attuale laboratorio di sistemi automatici
e si integra con altri laboratori già funzionanti nell’Istituto e in particolare
con quelli di: CNC, CAD 3D, Tecnologia
meccanica. Si rafforza così una filiera che consente percorsi strutturati di
didattica laboratoriale e concorre a sviluppare competenze
tecnico-professionali nel settore della automazione industriale, con
orientamento all’Industria 4.0.
Come
richiesto dal bando della Fondazione, il progetto dell’IIS Badoni è coerente
con la realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa e in particolare
si pone gli obiettivi di sviluppare le competenze, mettendo in pratica gli
apprendimenti in situazioni operative e collaborative; sviluppare la cultura
della didattica laboratoriale come metodologia utile a personalizzare il
processo di insegnamento / apprendimento, dando forza all’idea che la scuola è
il posto in cui si “impara a imparare”, oltre che come opportunità per
sviluppare negli studenti la consapevolezza di essere utili a sé (competenze
personali) e agli altri (lavorare in collaborazione verso risultati condivisi).
“Ancora una volta - conclude il presidente Bartesaghi - le aziende
non hanno fatto mancare la loro risposta e diverse fra loro hanno voluto essere
a fianco della Fondazione per sostenere questa iniziativa attraverso un
contributo specifico, a conferma della qualità del progetto, oltre che della
convinzione, da parte del sistema produttivo, di quanto sia necessario che gli
istituti abbiano a disposizione attrezzature adeguate per la formazione tecnica
degli studenti. Ci auguriamo che questo tipo di attività e l’interesse delle
imprese continuino a crescere: questo ci consentirà di fare sempre meglio, a
beneficio di tutto il territorio e non solo del sistema produttivo”.
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