Don Fabio Molteni, nuovo parroco della comunità pastorale di Abbadia Lariana e Crebbio. |
Nel
piazzale antistante il parco di “Chiesa rotta”, dove è giunto puntualissimo
alle 20, il primo saluto gliel’ha rivolto il sindaco.
“Oggi
siamo in festa e entusiasti di poter percorrere un tratto del nostro cammino
insieme, pur non dimenticando gli insegnamenti di don Vittorio”, ha premesso
Roberto Azzoni, che poi si è rivolto al nuovo parroco affermando:
“La comunità che la accoglie è formata da 3.200 persone sparse in più frazioni,
tra lago e montagna, con sensibilità e esperienze estremamente diverse. Siamo
una comunità viva, numerose associazioni, sportive e non, che se chiamate si
mettono a disposizione per fare solidarietà”.
Poi
ancora: “Un paese in salute, ma con alcune fragilità spesso celate. La accoglie
anche un’amministrazione comunale disponibile al confronto, alle idee e ai
progetti nel rispetto dei ruoli, lavorando insieme per il bene comune e per far
crescere una comunità secondo quanto ci compete”.
Il
sindaco ha quindi accostato simbolicamente all’immagine del campanile i due
ruoli che all’interno di una comunità spettano al parroco e alla pubblica
amministrazione. “Il campanile presenta, per tradizione, un orologio di
competenza del Comune - ha detto Azzoni - mentre le campane sono di competenza della
parrocchia. Coesistono, hanno due funzioni diverse ma funzionano in sincronia e
di supporto vicendevole. Sono sindaco da pochi mesi e anch’io sono a stretto
contatto con questa comunità. Credo allora che questo supporto vicendevole sia
fondamentale per il tragitto che dovremo percorrere”.
L’augurio
di “un buon cammino” e di “una lunga e proficua attività pastorale”, dopidiché don
Fabio Molteni, che appunto ieri sera ha fatto il suo ingresso ad Abbadia
Lariana quale nuovo parroco della comunità pastorale di San Lorenzo e
di Sant’Antonio in Crebbio, ha dato al primo cittadino (e idealmente all’intera
cittadinanza) una prima conferma: “Certo, caro sindaco, lavoreremo insieme e,
insieme, porteremo avanti un progetto per il bene comune”.
Preceduti
dal corpo musicale mandellese, parroco, sindaco, autorità civili, militari e
religiose anche della vicina Mandello hanno poi raggiunto in corteo,
percorrendo il lungolago, il sagrato della chiesa di San Lorenzo. Lì ad
attendere don Fabio, che negli ultimi undici anni ha svolto il suo ministero a
Tavernola, c’era il vescovo di Como. Monsignor Oscar Cantoni gli ha consegnato
simbolicamente le chiavi dell’edificio religioso. “Con queste - gli ha detto -
aprirai le porte al Signore, che vorrà uscire dalla chiesa per andare in mezzo
alla gente”.
Un
primo canto del Coro Sant’Ambrogio di Lierna ha accolto il sacerdote all’interno
di una parrocchiale forse mai come ieri sera tanto gremita e dove i primi atti
sono stati rappresentati dalla lettura del decreto di nomina, dalla firma dei
verbali di ingresso e dall’espressione della volontà da parte di don Fabio di
assumere e adempiere i doveri del suo ministero.
Quindi,
appena prima di lasciare l’assemblea e congedarsi dalla comunità di Abbadia, il
vescovo Oscar si è rivolto al nuovo parroco esprimendogli l’augurio di vivere
questo tempo nella gioia fraterna. “Sono questa sera ad Abbadia per la prima
volta - ha detto il prelato - e non sono venuto a mani vuote ma con il vostro
nuovo pastore, che accompagno come fa un padre con il proprio figlio”.
“Don
Fabio - ha aggiunto - ha iniziato il suo ministero ad Albosaggia, per poi
essere vicario nella parrocchia di San Giorgio a Como, quindi in Valle Intelvi
alla guida delle comunità di Casasco, Pigra e Blessagno e da lì a Tavernola. Il
parroco è un inviato e qui continuerà il cammino di fede da voi già percorso
con don Vittorio, che io definisco un giovane di 80 anni”.
Ma
da ieri sera per Abbadia inizia una nuova avventura, un nuovo passaggio.
“Sviluppo e rinnovamento sono figli della continuità di ciò che lo Spirito Santo
ha operato con voi e per voi - ha sottolineato ancora il vescovo - e allora non
ripartirete da zero, ma riprenderete con rinnovato impegno”.
Infine
un auspicio per don Fabio: “Vivi questo tuo nuovo impegno pastorale in
obbedienza della volontà di Dio, che non mancherà di sostenerti. E anch’io
continuerò a seguirti come padre e come fratello maggiore”.
In
precedenza don Fabio aveva ricevuto il saluto della comunità pastorale di San
Lorenzo e Sant’Antonio. “Siamo contenti, don Fabio, che tu sia giunto in mezzo
a noi - aveva detto un parrocchiano - In questo periodo, dopo la partenza di
don Vittorio, abbiamo sperimentato la mancanza di un pastore. Abbiamo colto che
la presenza di un parroco in una comunità non è da considerare qualcosa di
scontato o di dovuto, ma un dono prezioso che ci dà modo di fare esperienza
concreta della misericordia di Dio, dell’ascolto della Parola, della grazia dei
sacramenti”.
“Ora
accogliamo te - aveva aggiunto - pronti a riprendere il cammino insieme. Ti assicuriamo
il nostro impegno e la nostra preghiera affinché il tuo prezioso servizio sia sempre sostenuto dal Signore. L’augurio è che, insieme,
possiamo costruire la nostra nuova comunità pastorale fondata sulla parola e
sulla grazia del Signore, impegnandoci nel rispetto e con stima vicendevole”.
Infine
un’invocazione: “Chiediamo a Maria, madre del Signore e madre nostra, e ai
nostri santi patroni l’aiuto in questo nuovo cammino della nostra comunità”.
Il saluto del sindaco, Roberto Azzoni, a don Fabio. |
Subito
dopo, il saluto dei bimbi della scuola dell’infanzia “Sant’Antonio” di Crebbio:
“Ora sei tu il parroco che verrà a trovarci, a salutarci, a raccontare, a
pregare, a far festa con noi e con le nostre famiglie, ma anche a controllare
che tutto funzioni bene. Ci parlerai di Gesù e della sua mamma. Forse ci
insegnerai qualche canto e anche noi, con la nostra allegria, potremo
insegnarti qualche gioco o qualche canzone che sappiamo”.
A
tutti, idealmente, si è poi rivolto don Fabio nella sua omelìa, introdotta da un inequivocabile “Eccomi”.
Da
dentro un sacco portato all’altare il nuovo parroco di Abbadia ha tolto, uno
dopo l’altro, tre oggetti: un bastone, una palla e la ruota di una bicicletta.
“Il bastone serve per camminare - ha spiegato - e allora dovremo camminare
insieme, capendo dove ci vorrà portare Gesù. E io cercherò di indicarvelo. La
palla, poi, indica la docilità. Se tu sei bravo, dove tu vuoi lei va. Così noi
dobbiamo essere docili alla parola del Signore. La ruota della bicicletta,
infine, è sostenuta da tanti raggi, che verso il centro si avvicinano sempre di
più. Così dovrebbe essere la nostra comunità cristiana, partecipe di un
progetto importante che guarda a Dio”.
Infine
un momento di commozione, quando don Fabio ha ricordato gli undici anni
trascorsi a Tavernola. “Non sono pochi - ha sottolineato rivolgendosi in
particolare a quei suoi ormai ex parrocchiani giunti ad Abbadia per salutarlo -
e soprattutto in questi undici anni abbiamo fatto tanta strada insieme”.
Al
termine della celebrazione eucaristica non è mancato il momento della consegna
dei doni da parte della comunità pastorale che ha accolto don Fabio, classe
1966, come nuovo parroco e appunto dei suoi ex parrocchiani sia del quartiere
di Como sia dell’attuale comune di Centro Valle Intelvi, istituito il 1°
gennaio 2018 e presente con i suoi pubblici amministratori, oltre che con una
nutrita rappresentanza di cittadini.
L’ultimo
canto del coro, Resta qui con noi, poi sul sagrato - prima del momento di festa
in palestra - un lungo applauso. E ancora un po’ di spazio alla commozione.
Nel servizio
fotografico di Claudio Bottagisi, le immagini dell’ingresso del nuovo parroco
della comunità pastorale di Abbadia e Crebbio, don Fabio Molteni.
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