E' il 1983, a Varenna si inaugura la passerella a lago (foto archivio Associazione culturale Luigi Scanagatta). |
Con
i voti a favore del gruppo di maggioranza, il consiglio comunale di Varenna,
come da noi riferito nella giornata di ieri, ha assunto la decisione di
intestare la passerella pedonale a lago all’architetto varennese Giorgio
Monico, sindaco dal 1972 al 1993, artefice del manufatto e di numerose altre
importanti opere pubbliche (depuratore, parcheggi, interventi sulla viabilità,
edificio scolastico), oltre che promotore di iniziative fondamentali per il
rilancio del paese in campo culturale e turistico negli anni Ottanta (tra le
altre, l’operazione più importante fu l’acquisto di Villa Cipressi a mano
pubblica).
“Particolarmente
amabile - osserva il sindaco, Mauro Manzoni - l’affettuoso ricordo del suo più
fedele vicesindaco di quegli anni, il novantenne Nino Greppi, il quale, presente
tra il pubblico, ha ringraziato commosso l’amministrazione comunale per aver
presentato la proposta di intitolazione”.Giorgio Monico |
“Sconcerto
e contrarietà tra i presenti (tra loro la
vedova Lucy Monico e alcuni dei suoi figli, ndr) - aggiunge il primo
cittadino - ha sollevato l’astensione di Luigi Vitali, più volte consigliere
nei mandati passati a fianco di Monico, che oggi siede tra i banchi della minoranza.
Contrari invece all’intitolazione gli altri due consiglieri di opposizione
Paolo Ferrara e Giacomo Mellera. Le ragioni dichiarate del voto contrario? Non
un giudizio negativo sulla persona Giorgio Monico, bensì sul “metodo scelto”
per designare il soggetto dell’intitolazione. Insomma, la solita foglia di
fico, inadatta a manifestare le vere ragioni a fondamento del voto contrario e
incapace di soffocare la parola che spontaneamente saliva alle labbra dei
presenti, ossia vergogna”.
Manzoni
conclude: “La miserevole presa di posizione di questa minoranza non scalfisce
la statura e la figura di un grande primo cittadino, il cui solo ricordo fa riaffiorare
sentimenti di amore incondizionato per Varenna, buon gusto e nobiltà. Ma forse
la definizione più appropriata resta: un signore d’altri tempi”.
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