31 agosto 2019

I 100 anni del prototipo Guzzi-Parodi. La festa è a Mandello!

Scoperto e inaugurato ieri sera nel cortile dell’officina di Giorgio Ripamonti il dipinto che onora la memoria di Giovanni Ravelli
di Claudio Bottagisi
Un dipinto di tre metri per due dominato dalla figura di Giovanni Ravelli in sella a una motocicletta. Sullo sfondo Mandello Lario e il suo lago, nel cielo un aereo a ricordare quel motociclista e aviatore originario di Brescia, veterano della prima guerra mondiale, ispiratore con Carlo Guzzi e Giorgio Parodi della nascita della gloriosa Moto Guzzi.
Era l’11 agosto 1919 quando Ravelli, di ritorno da un lungo volo di collaudo, si schiantò con il suo velivolo su un campo d’aviazione veneziano a causa dell’improvviso spegnimento del motore in fase di atterraggio.
Il 1919, si è detto, lo stesso anno di costruzione del prototipo Guzzi-Parodi. Della Guzzi, Ravelli avrebbe dovuto essere il testimonial e il pilota per le competizioni. Da qui la scelta di ricordarlo e di onorarne la memoria scegliendo un’aquila come simbolo dell’azienda che sarebbe nata di lì a un paio d’anni.
Il Comune di Mandello l’aveva commissionato qualche tempo fa, quel dipinto, a Giovanni “Gechi” Trincavelli. E ieri sera è stato svelato nel cortile dell’officina di via Cavour dove ebbe inizio la storia della Guzzi. Là dentro lavorava il fabbro Giorgio Ripamonti ed era solito sostare nei primi anni del Novecento Carlo Guzzi.
Lì gli appassionati possono ammirare ancora oggi il trapano progettato e costruito sempre da Ripamonti e Guzzi e numerosi altri ferri del mestiere, mentre in un locale accanto sono custoditi documenti, immagini e materiali che raccontano a loro volta la storia di quell’azienda divenuta nel corso dei decenni “un orgoglio italiano”.
C’era anche il sindaco, Riccardo Fasoli, a scoprire e inaugurare il dipinto che nei giorni del motoraduno internazionale del 6, 7 e 8 settembre potrà essere ammirato sempre nel cortile dell’officina del “Giorgio ferèe” e che dalla settimana successiva troverà posto all’esterno della Guzzi.
Un bel dipinto, indubbiamente. Detto della figura dominante di Ravelli in sella alla sua “due ruote”, del velivolo e dello sfondo riproducente Mandello, va aggiunto che in basso a sinistra è raffigurato un cardellino che si riflette in una piccola pozza d’acqua. Una scelta non casuale, quella di dipingere proprio quel simpatico uccellino che a partire dal 1954 e per i successivi undici anni avrebbe dato il nome a un modello di motocicletta prodotta dalla Casa mandellese come evoluzione del “Guzzino”.
A richiamare l’attenzione, ieri nel cortile dell’officina, anche una grande aquila ad ali spiegate, una vera e propria scultura realizzata da Filippo Borella con tanti piccoli legni recuperati dal lago.
In bella mostra vi erano poi vecchi modelli Guzzi: una Normale (la prima motocicletta costruita in serie dalla Casa mandellese), una “4 valvole”, un “4 tempi” e una “Sport 15” dei primi anni Trenta di proprietà di Matthias Auth, tedesco di Colonia, appassionato motociclista e anche collezionista di grammofoni al punto da posizionarne uno, perfettamente funzionante, dietro il sellino.
Una festa, quella di ieri, con tanto di spettacolo musicale e sketch. Protagonisti della serata, con ruoli diversi ma tutti comunque coinvolgenti, Giovanni Gatti, Riccardo Rigamonti, Fabrizio Nicolis, Franco Rizzuti, Alì Squicciarini, Giordana Bonacina, Tiziana “Titti” Radice, Raffaella Silvani, Alberto Padovani e Silvestro Iannice, oltre allo stesso “Gechi”.
Una festa da ricordare, per l’officina di via Cavour. Una festa con il fascino immortale della Moto Guzzi.
Nel servizio fotografico di Claudio Bottagisi, immagini della serata di ieri a Mandello per i 100 anni del prototipo Guzzi-Parodi.

2 commenti:

  1. Bellissimo bravo tricavelli un forte abbraccio dà verrò bravo

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  2. Peccato.. Che non c ero...
    Siete Grandi.. Ragazzi..

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