Lorenzo Riva, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio. |
“Abbiamo formulato tre azioni immediatamente applicabili da inserire nella prossima legge di stabilità e in parte già contenute nel documento consegnato a febbraio”, sottolinea il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva.
La prima proposta riguarda l’introduzione di un
credito d’imposta per ricerca e sviluppo a favore delle Pmi ricadenti nelle
aree montane utilizzabile dai beneficiari in compensazione con i propri debiti
erariali e contributivi per investimenti di ricerca, sviluppo e innovazione.
“Le aziende di montagna sono spesso estremamente
specializzate e offrono prodotti e servizi di alta qualità. Si tratta di
sostenerle nel mantenere la loro competitività”, aggiunge Riva.
Secondo punto è l’istituzione di un fondo per le
imprese giovanili, che preveda finanziamenti sia a fondo perduto sia a tasso
agevolato sulla falsariga di quanto sta accadendo con il piano “Io resto al
Sud”, iniziativa coordinata da Invitalia che prevede un contributo a fondo
perduto e un prestito bancario assicurato dal Fondo di Garanzia per le Pmi.
“Vogliamo sviluppare l’autoimprenditorialità e
promuovere la nascita di nuove imprese nelle nostre valli, sia startup innovative sia realtà più
tradizionali nel campo dei servizi, della manifattura o del turismo - dice
ancora il presidente - Attivare un’azienda in montagna è più difficile che
altrove e questo va riconosciuto. Ci sono costi superiori e problematiche che
tutti conosciamo”.
La terza proposta riguarda invece gli istituti tecnici
superiori post-diploma che offrono percorsi professionalizzanti e che stanno
diventando una voce sempre più importante nel sistema formativo a sostegno
delle aziende.
“Abbiamo chiesto di rivedere i numeri minimi di
attivazione - evidenzia sempre Riva - E’ chiaro che in montagna, visto anche la
tendenza allo spopolamento, è più difficile avviare delle classi, quindi i
parametri di 20 studenti per classe, necessari per attivare i corsi Its, devono
essere rivisti. Le nostre aziende che chiedono profili specializzati devono
poter contare su proposte formative adeguate sul territorio”.
“Speriamo di vedere attuate queste prime richieste
dettate dal buon senso e dall’urgenza di mantenere competitivo l’ecosistema
delle imprese di montagna - conclude Lorenzo Riva - E’ comunque importante che
l’iniziativa del ministero degli Affari regionali sulla montagna abbia
continuità e concretezza. Nei prossimi mesi sono previste nuove iniziative che
riporteranno il tema delle Terre alte al centro del dibattito politico
nazionale”.
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