La celebre violinista
si esibirà a Gravedona insieme ad altri sette musicisti provenienti da importanti
orchestre europee
La violinista Alina Pogostkina. |
E’
Alina Pogostkina, violinista dall’eccezionale talento e stella del concertismo
internazionale, la prossima ospite del Festival “Musica sull’acqua”.
Per
la prima volta nell’evento diretto da Francesco Senese, la violinista tedesca
di origini russe sarà tra i protagonisti del concerto notturno, che si
preannuncia di grande suggestione, di giovedì 11 luglio nella splendida cornice
della chiesa di Santa Maria del Tiglio a Gravedona.
L’appuntamento
è per le 22.30 con una pagina di raro ascolto alla riscoperta di George Enescu
e del suo giovanile Ottetto per archi opera 7 (1900), tra atmosfere ispirate alla
musica popolare rumena e gitana e quelle di tradizione occidentale, che
caratterizzano gran parte della produzione del compositore rumeno tra i più
importanti del Novecento.
Vincitrice
del Concorso internazionale Sibelius di Helsinki nel 2005 e da allora lanciata
verso una brillante carriera internazionale, la scorsa stagione suggellata dal
debutto con l’Orchestra nazionale di Santa Cecilia e la BBC Symphony Orchestra,la
Pogostkina giovedì 11 avrà al suo fianco sette musicisti di prim’ordine, alcuni
di loro anche tutor e docenti della MACH Orchestra, provenienti da importanti
orchestre: Alejandro Carreno (violino) e Aimon Mata (violoncello) dalla Simon
Bolivar Symphony Orchestra, Francesco Senese e Giacomo Tesini (violini)
dall’Orchestra Mozart, Chaim Steller (viola) a sua volta dall’Orchestra Mozart
e dalla Gewandhaus di Lipsia, Simone Briatore (viola) dall’Orchestra nazionale
di Santa Cecilia e Patrizio Serino (violoncello) dall’Orchestra del Maggio
musicale fiorentino.
Domenica
14 luglio ci si sposterà invece all’Auditorium Sant’Antonio di Morbegno (ore
21) con il MACH ensemble, formazione ulteriormente allargata rispetto a quella
ascoltata nell’Ottetto di Enescu, diretta per l’occasione da Massimiliano
Tisano.
Un
concerto che affiancherà ritmi e melodie di diversa provenienza e dove non
mancheranno alcune rarità.
Il
programma si aprirà con La création du
monde di Milhaud, una delle partiture più vivaci e originali negli anni
Venti per la quale il compositore francese attinge dai ritmi e dalle melodie
jazz conosciute nel suo viaggio in America.
Un
omaggio alle tradizioni popolari sono anche Folksongs di Berio, celebre
partitura del ’64 scritta per la voce di Cathy Berberian: una ricomposizione
ritmica e armonica di undici canti popolari di varia origine, dagli Stati Uniti
all’Armenia, dalla Sicilia alla Provenza.
Chiuderà
il concerto una rarità, il Divertissement
pour une fête de nuit del musicista venezuelano Reynaldo Hahn, trasferitosi
giovanissimo a Parigi.
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