Riceviamo e pubblichiamo::
Lo
storico edificio dove ebbe i natali Antonio Stoppani si sviluppa su tre livelli
sopra il porticato prospiciente piazza XX Settembre a Lecco.
E’
rimasto immutato dal giorno della dipartita dell’insigne geologo, tuttora
riconoscibile da una targa e da un grosso medaglione bronzeo posti in bella
vista all’estremità sud della facciata.
Piazza
XX Settembre per la sua conformazione risulta essere assai anomala, parere da me
condiviso con l’architetto Bruno Bianchi, la cui scomparsa ha lasciato un vuoto
incolmabile nel mio cuore.
E’
stato scritto tanto in questi giorni su quell’impalcato (dehor) attiguo alla facciata della casa sopracitata, al cui
interno è stato aperto un esercizio pubblico con tanto di targa
orientaleggiante non mosaicata (ma di fattura somigliante al
cartongesso) sotto il “porticato plurisecolare” e non desidero aggiungere
altro.
Aristide Angelo Milani |
Ma
a balzare all’occhio di tutti è la smisurata superficie occupata da un prefabbricato
in legno massiccio laccato che si articola dal porticato fino alla mezzeria nel
tratto dove la piazza si restringe ulteriormente.
Di
fronte a un simile precedente lo scenario ipotizzabile è che tutti gli altri
esercenti richiedano la medesima autorizzazione e a questo punto verrebbe
decisamente violata l’intrinseca natura della piazza a tutto vantaggio di una scelta prettamente commerciale
e non turistica.
Fino
a pochi anni dopo la “presa di Roma” (la famosa breccia di Porta Pia) era chiamata “Piazza mercato” (del mercoledì e del sabato), l’arcisecolare
mercato che si è protratto sino al marzo del 2000 per poi lasciare spazio a innovative
realtà commerciali.
Sono
comparse, infatti, le tende avvolgibili e gli ombrelloni a ridosso degli
esercizi volti alla ristorazione che, all’evenienza, si ritraggono e la piazza
si svuota, lasciando immutato lo spazio temporaneamente concesso agli
assegnatari.
Ad
amareggiarmi maggiormente è il fatto che gli amministratori locali abbiano sottovalutato l’incomparabile
bellezza di questa nostra cittadina lacustre, immortalata per giunta da uno tra
i più famosi romanzi della letteratura nazionale.
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