Scatta la 15.ma edizione di “Bellano lirica”,
un’edizione da ricordare considerato che appunto nel 2019 taglierà il traguardo
dei tre lustri di grande musica sul lago.
Domenica 11 agosto ai giardini dell’eliporto
(inizio ore 21) andrà in scena il Barbiere
di Siviglia di Gioacchino Rossini con la Lake Como Philarmonic
orchestra, solisti, coro, scenografie, costumi d’epoca, un’ambientazione in
riva al lago e i fuochi d’artificio.
Quest’anno la novità sarà rappresentata un palco
più ampio e da scenografie di sicuro effetto.
Domenica 18 agosto, sempre presso l’eliporto e
sempre a partire dalle ore 21, l’appuntamento sarà invece con il Gran galà
della lirica: le più note e belle arie liriche interpretate dai vincitori del
III Concorso internazionale di canto lirico “Bellano paese degli artisti”.
Le serate saranno condotte dal maestro Roberto
Gianola, che curerà come sempre la direzione artistica di questo festival in
riva al lago di Como unico nel suo genere. Posti numerati e biglietti già
disponibili in prevendita (335-17.52.102, 0341-82.11.24 interno 6): 15
euro per il Barbiere di Siviglia, 10 euro
per il Galà della lirica.
Il maestro Roberto Gianola. |
Il Barbiere
di Siviglia è un’opera in due atti di Rossini su libretto di
Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais.
Prima di Rossini, Giovanni Paisiello aveva messo in
scena il suo Barbiere nel
1782. Con quella stessa opera, Paisiello aveva riscosso uno dei maggiori
successi della sua fortunata carriera. Il precedente successo di Paisiello, uno
tra i maggiori rappresentanti dell’opera napoletana, faceva sembrare
inammissibile che un compositore di 23 anni osasse sfidarlo.
Rossini in realtà non aveva alcuna responsabilità
sulla scelta del soggetto. L’opera fu infatti scelta dall’impresario del teatro
Argentina di Roma, il duca Francesco Sforza Cesarini, il quale voleva
commissionare a Rossini un’opera per l’imminente Carnevale.
A quei tempi qualsiasi rappresentazione doveva
scontrarsi con le forbici della censura pontificia. Per andare sul sicuro,
l’impresario propose come soggetto Il barbiere di Siviglia, subito approvato.
La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio
1816 al Teatro Argentina a Roma e terminò tra i fischi. Il clima generale era
di totale boicottaggio, dovuto ai sostenitori della versione dell’opera di
Paisiello, favorito anche dall’improvvisa morte dell’impresario del Teatro
Argentina.
Già dalla seconda recita il pubblico acclamò
l’opera di Rossini, portandola a oscurare la precedente versione di Paisiello e
divenendo una tra le opere più rappresentate al mondo.
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