03 giugno 2019

Le danze orientali e la donna. In un saggio riflessioni e storie di vita


(C.Bott.) “Donne, dee o streghe?”. Una denominazione accattivante per un apprezzato spettacolo culturale di danze orientali proposto da Virginia Conti e dalle sue allieve del Centro Equilibrium di Lecco, del Tatami di Olgiate Molgora e della palestra di Barzanò.

A ospitare l’evento la sala “Don Ticozzi” di via Ongania a Lecco, che venerdì 31 maggio ha visto appunto la danza - a iniziare da quella del ventre - raccontare storie e dare voce, attraverso il corpo e i movimenti delle brave protagoniste, alle donne impossibilitate a esprimersi.
A spiegare il perché della denominazione dello spettacolo è stata, a inizio serata, Daniela Valpolini. “Filo conduttore sarà il rapporto tra le donne e la religione - ha premesso - tema certo non facile da affrontare poiché soggetto a possibili e probabilmente scontati stereotipi, o comunque a scarsa obiettività”.
Uno spettacolo capace di proporre proprio attraverso la danza letture e spunti di riflessione a partire dal primo “quadro”, che rappresentava la donne dee temute, rispettate e onorate, generatrici di fertilità, dunque di vita.
“Con la nascita delle più importanti religiosi - è stato spiegato - e l’imporsi di una società patriarcale la figura della donna è cambiata, dalla creazione attraverso la maternità a ogni singolo frammento di vita quotidiana”.
Ecco allora il perché delle streghe richiamate nella denominazione dell’evento: donne perseguitate, arse vive, maltrattate. Per alcune di loro nessun ruolo nella vita sociale, nessuna carica. Donne analfabete tenute a tacere.
“Potrebbe apparire “contrastante” - è stato ancora spiegato prima dell’inizio del saggio - unire le danze orientali alla religione, ma in realtà sappiamo che sono inscindibili perché la danza è fin dalle origini manifestazione stessa della religione, di innata ritualità a gestualità celebrativa”.
Attraverso la danza, la donna ha trovato con consapevolezza, grazia ed eleganza un modo per non sentirsi più sola e per farsi forza.
Ospiti della serata le danze afro a cura di Oumar Sene, il gruppo di percussioni giapponesi Musubi Daiko e la voce di Franco Defilippi.
Poi via allo spettacolo, a più riprese applaudito dal pubblico in sala.

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