Alvaro Vaccarella |
di Claudio Redaelli
Si
intitola La crociata dei Seniores ed
è l’ultima fatica letteraria di Alvaro Vaccarella. Emblematico (e certamente
destinato a incuriosire ulteriormente il lettore) il sottotitolo: Cronaca semiseria dell’ultima spedizione
contro l’estremismo islamico.
Edito
dal Gruppo Lumi di Bondeno, in provincia di Ferrara, il libro presenta per
cominciare una bella copertina. Vi è raffigurato il dipinto acquarellato di
Flavia Bustacchini “San Giorgio difende Ferrara”, mentre la quarta di copertina
propone “Crociati”, un disegno di Angelo Bellini.
Innanzitutto
una premessa: è possibile sconfiggere l’estremismo islamico e restituire ai
propri nipoti un mondo in cui si possa entrare in una chiesa o in uno stadio
senza il timore di un attentato? A porsi questa domanda è, nel romanzo di
Vaccarella, un ortopedico il primo giorno di pensione.
Con
gli amici più cari decide di dar vita a un’impresa “impossibile”, ossia creare
un esercito di seniores per andare a distruggere i campi in cui vengono addestrati
i terroristi islamici.
Aiutati
dal sindaco, ottengono l’assegnazione della caserma di Ferrara e con
l’operosità e le competenze proprie e dei volontari che accorrono all’invito
diffuso sul web la trasformano in un formidabile motore di iniziative sociali e
culturali.
Parallelamente
il libro narra la vicenda di un giovane palestinese che vince una borsa di
studio del ministero degli Esteri italiano e da Gerico arriva nella città
estense. Tramite il locale imam, entra in contatto con un reclutatore dell’Isis
che lo indirizza verso l’integralismo.
Tra
umorismo e punte di grottesco, oltre a improbabili azioni militaresche,
l’autore fa emergere nel suo La crociata
dei Seniores l’esigenza di riflettere su temi drammatici e ineludibili
della contemporaneità.
A
curarne la prefazione è Alberto Lazzarini, che scrive: “Alvaro Vaccarella,
medico cardiologo, giornalista, scrittore e tante altre cose con la scusa della
lotta al terrorismo compie una specie di salto mortale triplo e ricade in
piedi con il sorriso sulle labbra. Parla
della sua Ferrara e della sua Lecco, esalta le bellezze storico-artistiche
della città estense, tratteggia caratteri e personaggi non inventati ma presi
dalla realtà, la sua, popolata di tanti amici”.
L’ironia
è il fil-rouge del racconto, avvincente, suddiviso in capitoli corti e che si
dipana su due registri, alternandosi.
Significativo
quanto specifica Vaccarella nelle pagine conclusive del libro: “Più che un romanzo,
ho voluto scrivere una dichiarazione d’amore: a Ferrara, la città dove ho
ambientato gran parte della storia. I luoghi descritti sono reali, anche se non
sempre ospitano gli ambienti e le istituzioni che, con licenza, mi sono
permesso di collocarvi”.
Originario
di Lecco, dove vive e lavora, Alvaro Vaccarella è laureato in Medicina con
specializzazione in cardiologia, pneumologia, anestesia e rianimazione. E’
stato direttore dell’U.O.S.D. di Cardiologia riabilitativa presso il presidio
Inrca - Irccs di Casatenovo e dal 2015 è libero professionista presso il
“Mangioni hospital” di Lecco.
Autore
di cinquanta pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali,
è stato relatore a congressi che si sono tenuti in Italia e all’estero.
Iscritto
all’Ordine dei giornalisti in qualità di pubblicista, ha fondato nel 2003 la
rivista Cardiology Science, che ha
diretto fino al 2005.
Dall’anno
della sua costituzione al 2011 è stato responsabile dell’Ufficio scientifico
della Fondazione Italia-Cina di Milano presieduta da Cesare Romiti.
Come
scrittore ha pubblicato il volume L’ago,
la siringa e il fiore del susino e il thriller Morti senza cuore.
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