Il popolare
conduttore televisivo e il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala, in
visita oggi al bimbo e ai suoi genitori a sostegno della ricerca scientifica
per migliorare la qualità della vita di chi è affetto da sindrome di Down
di Claudio Bottagisi
La
prima carezza è stata per lui, sulla soglia di casa. Tra le braccia di mamma
Ombretta e accanto a papà Davide ha accolto oggi pomeriggio Gerry Scotti, a Mandello con il
vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala.
Tante
strette di mano, poi le prime parole del popolare conduttore televisivo: “Sono
qui per una scelta dettata innanzitutto dal cuore. E oggi voglio
accompagnare il vostro bellissimo volo della speranza”.
Già,
il viaggio di “Vola con Martin oltre il 21”, iniziato quando
Davide Orio e Ombretta Orbetegli avevano deciso di concretizzare il loro sogno:
promuovere la ricerca scientifica per migliorare la qualità della vita dei
bambini con sindrome di Down. E tra quei bimbi c’è appunto il loro Martin, che lo
scorso mese di marzo ha compiuto 3 anni.
Una volontà
nata dalla convinzione che la ricerca può essere decisiva per identificare cure
innovative per favorire una maggior autonomia dei bambini con trisomia 21.
Poi la svolta. I
genitori del bimbo mandellese vengono a conoscenza del progetto “Genoma 21”, subito
supportato attivamente.
La ricerca, guidata dal
professor Pierluigi Strippoli e dalla dottoressa Lorenza Vitale, docenti di
Biologia applicata presso l’Università di Bologna, consiste in un’integrazione
di dati clinici, biochimici, genetici e bioinformatici per identificare nuove
possibilità di cura per la disabilità intellettiva associata alla sindrome di
Down.
Tra le finalità di “Vola
con Martin oltre il 21” vi è proprio divulgare l’importanza di simili ricerche
scientifiche, tanto che la loro voce era arrivata a Gerry Scotti, nominato lo
scorso ottobre ambasciatore per la ricerca dal vicepresidente della Regione, Fabrizio
Sala.
Oggi, dunque, la visita
del simpatico conduttore a Ombretta e a Davide nella loro casa di Mandello. Una
sorpresa innanzitutto per il piccolo Martin e per tutti gli amici e i sostenitori
dell’associazione.
“E’ un’avventura
difficile quella che abbiamo intrapreso - ha detto papà Davide - ma certamente
importante. Vogliamo infatti aiutare la ricerca, il cui scopo finale è trovare
una cura per la disabilità intellettiva”.
“La nostra è
un’associazione piccola ma coraggiosa - ha aggiunto - e non è un caso che
nostro figlio si chiami Martin. Quando si è trattato di scegliere il nome
abbiamo pensato a Martin Luther King, leader del movimento per i diritti civili
degli afroamericani. Lui ha combattuto per grandi ideali e anche noi vogliamo
portare avanti la nostra battaglia. E andare fino in fondo”.
“Mi complimento con voi
per il vostro coraggio - ha affermato il vicepresidente della Regione, Fabrizio
Sala, rivolgendosi direttamente ai genitori di Martin - che si colloca nel
solco della speranza. Per quanto ci riguarda, come istituzione ci impegneremo concretamente
per far sì che la ricerca possa raggiungere obiettivi sempre più importanti”.
E’ proprio a supporto
della nobile causa portata avanti da mamma Ombretta e da papà Davide che Gerry
Scotti ha deciso di staccare un suo personale assegno di 5mila euro, idealmente
firmato proprio oggi a Mandello davanti ai genitori del piccolo Martin.
“L’attenzione
per la ricerca scientifica e per le fasce più deboli - ha detto altresì nella sua "tappa" mandellese il
vicepresidente della Lombardia - rappresenta da sempre un punto cardine nelle
politiche della nostra Regione. Ringrazio il nostro ambasciatore per la ricerca
Gerry Scotti, con il quale vogliamo continuare a promuovere progetti di impatto
concreto per lo sviluppo del territorio. Un ringraziamento anche a “Vola con
Martin oltre il 21” per la determinazione e il coraggio dimostrati nel
sostenere ricerche scientifiche come questa, che costituiscono il nostro futuro”.
“Sappiate che in questa impresa - ha aggiunto ancora Sala rivolgendosi ai genitori di Martin
- non siete soli”.
“Genoma
21” rappresenta il principale tra i progetti che l’associazione supporta. Si
tratta infatti della più ampia ricerca clinico-sperimentale condotta in Italia
sulla sindrome di Down, il cui referente clinico è il professor Guido Cocchi
dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna.
“La
storia della famiglia di Martin mi ha toccato nel profondo - ha detto Gerry
Scotti - sia per la forza di questi genitori, che invece
di lasciarsi sopraffare dallo sconforto hanno raddoppiato i loro sforzi per
individuare una strada che possa portare alla cura dei problemi del loro bimbo,
sia per i benefìci che questi studi potrebbero portare a tutti i bambini
affetti dalla sindrome di Down”.
Attualmente sono 200 i
bambini con trisomia 21 di età compresa fra i 3 e i 16 anni coinvolti nel
progetto “Genoma 21”, che potrà avere ricadute positive su tutte le persone con
sindrome di Down: 38.000 soltanto in Italia.
“Ci ispiriamo all’opera
del professor Jérôme Lejeune, il quale
dimostrò che la causa della sindrome di Down è dovuta alla presenza di una
terza copia del cromosoma 21 invece delle normali due - aveva avuto modo di ribadire di recente il professor
Pierluigi Strippoli - Nel 2016 abbiamo dimostrato che la regione critica responsabile
dei sintomi principali della sindrome corrisponde in realtà a meno di un millesimo
del cromosoma 21, mentre l’anno scorso abbiamo individuato un profilo
metabolomico caratteristico dei bambini con trisomia 21. L’obiettivo è ora identificare,
tra le anomalie metaboliche, quelle maggiormente responsabili della disabilità
intellettiva e che potrebbero essere correggibili, dopo aver compreso il loro
rapporto con la regione cromosomica critica”.
“Ringraziamo con sincera riconoscenza
Gerry Scotti e la Regione Lombardia per l’attenzione e la sensibilità
dimostrate verso la nostra piccola ma coraggiosa associazione - sono le parole
di Ombretta e Davide Orio - A renderci felici è soprattutto la condivisione di
un sogno che potrebbe diventare realtà, ossia cambiare il destino delle persone
con sindrome di Down e delle loro famiglie grazie alla ricerca scientifica”.
“Vedere istituzioni del territorio e
persone amate dal grande pubblico come Gerry Scotti che si dimostrano
disponibili anche per realtà piccole come la nostra - aggiungono i genitori di
Martin - ci dà la forza per continuare questa avventura difficile e impegnativa.
La voglia di farcela e di cambiare ciò che sembra impossibile, del resto, è
davvero tanta”.
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