Nel segno del “movimento” la XV edizione della prestigiosa rassegna. Concerti e incontri musicali tra rarità e brani celebri
La MACH Orchestra con il maestro Diego Matheuz. |
Sarà il Movimento il filo conduttore
dell’edizione numero 15 del Festival internazionale “Musica sull’acqua” che dal
6 al 20 luglio animerà con concerti, incontri, caffè musicali, laboratori
e atelier riservati ai più piccoli luoghi di grande fascino intorno
al Lago di Como quali l’Abbazia di Piona, la chiesa di Santa Maria del
tiglio a Gravedona e la Basilica di San Nicolò a Lecco, location alle
quali si aggiunge Morbegno, alle porte della Valtellina.
Protagonisti musicisti di rilievo internazionale tra i
quali Alina Pogostkina, una delle violiniste di maggior talento dei
nostri giorni, Pablo Ferrández violoncellista
rivelazione degli ultimi anni (giovanissimo e già vincitore del XV Concorso Tchaikovsky), il violinista Julian Rachlin (una carriera internazionale trentennale) e la celebre bacchetta
venezuelana Diego Matheuz, per il secondo anno consecutivo alla guida
della MACH orchestra, formazione nata nel 2018 in seno al Festival, in cui
giovani talenti provenienti da ogni parte del mondo si confrontano e suonano
insieme a musicisti prime parti di celebri orchestre internazionali, unendo le
esperienze didattico-musicali nate intorno al pensiero musicale di Claudio
Abbado con quelle del venezuelano Sistema Abreu.
Legandosi al percorso artistico triennale incentrato
sul “viaggio”, l’edizione di quest’anno approfondirà proprio il viaggio visto
da chi è costretto a percorrerlo sia fisicamente sia spiritualmente. Un “movimento”
forzato dell’anima e del corpo che porta a cambiare punto di vista e condizioni
di vita.
“Il Festival
svilupperà un programma che affronta percorsi e movimenti di contaminazione
sviluppati da artisti che hanno viaggiato per seguire la loro vena creativa
formandosi e incontrandosi, condividendo esperienze con personalità e popoli
diversi, giungendo così al culmine della loro capacità espressiva”, spiega Francesco
Senese, direttore artistico del Festival, violinista dell’Orchestra Mozart.
Pablo Ferrandez, violoncellista. |
Da Reynaldo Hahn, compositore venezuelano quasi
sconosciuto che migrò alla fine dell’Ottocento in Francia per sviluppare il suo
talento musicale, a George Enescu, rumeno, a sua volta migrante nei primi
del ‘900 nella capitale culturale europea Parigi, da Dmitri Šostakovič, russo
e migrante nell’animo, ad Antonín Dvořák, ceco, che divenne “americano”
per alcuni anni alla fine dell’800, dall’italiano Luciano Berio, con le
sue Folksongs da varie parti del mondo, a Darius Milhaud,
francese, con la sua Création du monde. Infine Ludwig van
Beethoven, tedesco, compositore universale per eccellenza.
Il programma del Festival
A inaugurare il Festival 2019 sabato 6
luglio all’Abbazia di Piona (ore 21) un quintetto d’eccezione a partire
dalla presenza del celebre violinista Julian Rachlin, per la prima volta
ospite del Festival, insieme al violino di Francesco Senese, alla viola
di Sarah McElravy, al violoncello di Patrizio Serino e al
pianoforte André Gallo.
Ancora all’Abbazia di Piona domenica 7 luglio (ore
21) il tradizionale appuntamento che chiude gli atelier del Festival.
Protagonisti i giovanissimi ragazzi che hanno seguito i laboratori
di Christian Guyot per le percussioni, di Tony Lopresti per
la parte mimica e di Velasco Vitali per il laboratorio artistico.
Lo spettacolo trarrà ispirazione dall’archivio dei
diari dei Migranti, con la supervisione di Guido Barbieri, cui si
aggiungerà la musica in prima assoluta del compositore e percussionista Felix
Mendoza.
Alina Pogostkina, violinista. |
Di grande suggestione si preannuncia il concerto
notturno di giovedì 11 luglio nella splendida cornice della chiesa
Santa Maria del tiglio a Gravedona. Alle 22.30 una pagina di raro ascolto alla
riscoperta di George Enescu e del suo giovanile Ottetto per
archi op. 7, tra atmosfere ispirate dalla musica popolare rumena e
quelle di tradizionale occidentale.
Ne saranno interpreti otto musicisti di prim’ordine, a
partire da Alina Pogostkina, per la prima volta ospite del Festival,
violinista dall’eccezionale talento, vincitrice del Concorso internazionale
Sibelius di Helsinki nel 2005 e da allora lanciata verso una brillante carriera
internazionale.
Con il suo prezioso violino Sasserno del 1717 realizzato da
Antonio Stradivari, la Pogostkina sarà al fianco di alcuni dei tutor e docenti
della MACH Orchestra provenienti da importanti orchestre, di cui alcuni sono
prime parti: Alejandro Carreno (violino) e Aimon
Mata (violoncello) dalla Simon Bolivar Symphony
Orchestra, Francesco Senese e Giacomo Tesini (violini)
dall’Orchestra Mozart, Chaim Steller anch’egli dall’Orchestra Mozart
e dalla Gewandhaus di Lipsia, Simone Briatore (viola) dall’Orchestra
Nazionale di Santa Cecilia e Patrizio Serino (violoncello)
dall’Orchestra del Maggio musicale fiorentino.
Domenica 14 luglio ci si sposterà all’Auditorium
Sant’Antonio di Morbegno (ore 21) con il MACH ensemble, formazione
ulteriormente allargata rispetto a quella ascoltata nell’Ottetto di
Enescu, diretta per l’occasione da Massimiliano Tisano.
Un concerto che affianca ritmi e melodie di diversa
provenienza cui non mancheranno alcune rarità.
Francesco Senese, direttore artistico del Festival. |
Per l’ultimo concerto, il Festival sarà nella Basilica
San Nicolò a Lecco sabato 20 luglio (ore 21) con l’appuntamento che
chiuderà il workshop della MACH Orchestra. L’anno scorso il debutto
assoluto della MACH, diretta da Diego Matheuz, fu per l’inaugurazione del
Festival. Quest’anno, sempre diretta dal direttore venezuelano, ne suggella il
finale nel segno di Beethoven, con quell’energia vitale e quel sentimento
di gioia che pervade il capolavoro della Settima Sinfonia opera
92, e un altro celebre pezzo, il Concerto per violoncello e orchestra opera
104 di Dvořák, solista Pablo Ferrández violoncellista
classe 1991, talento rivelazione degli ultimi anni e già ospite dei
palcoscenici più importanti nel panorama musicale internazionale.
Il violinista Julian Rachlin. |
I “caffè” del Festival
Ad arricchire il programma dei concerti, la serie di
caffè musicali lungo il lago, momenti di musica e aggregazione nei luoghi più
belli del paese e del Lario. Sono incontri spesso con programmi a
sorpresa, originali rielaborazioni musicali e rare esecuzioni (in programma
anche musica di Nino Rota, Milhaud, Hahn), un’occasione per avvicinare il
pubblico in maniera più informale alla musica e conoscere più da vicino gli
artisti del Festival, fra cui piace segnalare il pianista Andrea
Rebaudengo e il sassofonista Roberto Armocida graditi ritorni
per questa nuova edizione del Festival.
Il Festival è ideato e organizzato dall’associazione
Colico Festival “Musica sull’acqua” con il patrocinio di Regione
Lombardia, Comune di Colico, Comune di Gravedona e Comune di Morbegno.
Biglietti: 20 euro a concerto (posto unico), 15 euro
ridotto.
Informazioni al 334-92.77.571 o
all’indirizzo e-mail info@festivalmusicasullacqua.org.
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