Giuseppe "Beppe" Ferrario. |
L’entusiasmo, la passione e la voglia di montagna non
lo hanno abbandonato. Nemmeno quando, negli ultimi giorni, la malattia ne
aveva segnato il fisico.
Giuseppe “Beppe” Ferrario ha continuato a lavorare, unitamente
agli altri soci volontari, alle innumerevoli attività che da tempo gestiva
all’interno e all’esterno della sezione “Riccardo Cassin” di cui da poco era
divenuto vicepresidente.
Era così, Beppe. Dal carattere forte, determinato e
dall’aspetto forse un po’ burbero, ma dal cuore grande e dalle infinite risorse.
Caratteristiche che sapevano contagiare e spronare
tutti coloro che dal 1989 (anno in cui si era associato al Cai) hanno avuto
modo di conoscerlo e di collaborare con lui.
Dall’impegno profuso per la Commissione itge sociali
alle iniziative nella Commissione culturale, senza dimenticare la realizzazione
e la gestione del Museo della montagna, nelle sue varie articolazioni, oltre ai
contributi forniti quale segretario sezionale e in occasione delle mostre
allestite dalla sezione.
La curiosità che lo ha portato a studiare e a
riscoprire la storia ultracentenaria del sodalizio alpinistico lecchese era
pari alla serietà metodologica con cui sapeva trattare gli argomenti, tanti,
nei quali aveva scelto di impegnarsi.
La sua scomparsa lascia un grande vuoto tra tutti
coloro che hanno avuto occasione di conoscerlo e il piacere di collaborare con
lui, arricchendo se stessi. Lascia soprattutto il suo indelebile ricordo e
l’obbligo morale, ai soci, di custodire quanto ha voluto lasciare e di continuare
la sua opera.
Alberto Pirovano, presidente della sezione, addolorato ne traccia questo profilo: “Sempre pronto
al confronto, era bello trattare con lui, anche nelle trasferte come delegato
sezionale, argomenti di qualsiasi natura. Era capace di analisi approfondite e di
commenti mai banali. Non si sottraeva alla critica, sempre costruttiva, a cui
affiancava l’impegno fattivo nel realizzare gli obiettivi che si era proposto.
L’approssimarsi dell’apertura del Polo della montagna lo aveva riempito di
entusiasmo e di voglia di partecipare, tanto da renderlo orgoglioso della
carica di vicepresidente sezionale e del riconoscimento a lui rivolto dai soci”.
“La malattia - aggiunge Pirovano
- lo ha preso proprio durante il rush finale nell’allestimento del Polo e in
tanti, in occasione della recente inaugurazione, lo hanno ricordato come indefesso
promotore della cultura della montagna nell’ambito della nostra città. Anche in
sua memoria, dobbiamo continuare lungo la strada che ha saputo tracciare e, per
un lungo tratto, percorrere. Ne sentiremo, noi soci e l’intera città, la
mancanza”.
I funerali di “Beppe” Ferrario si terranno oggi
pomeriggio alle 15.30 presso la chiesa dei Cappuccini a Lecco.
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