Spettacolo la
sera di venerdì 12 aprile a Spazio Teatro Invito in via Ugo Foscolo
(C.Bott.) Il taiko si lega a pratiche di culto
locali che in Giappone derivano da antichi culti dei clan. I diversi clan
veneravano i loro antenati, che con il passare delle generazioni diventavano
divinità locali. Non a caso in molti luoghi si ritrova una tradizione locale di
taiko che comprende ritmi, canzoni originali e movimenti particolari.
Nella
tradizione giapponese il taiko si unisce anche a forme artistiche. Ha
accompagnato l’arte drammatica fin dalle sue origini, a partire dal XVII
secolo, ed è stato introdotto nel teatro kabuki.
Parte da queste considerazioni lo spettacolo “Kami e cyborg
- Il taiko tra passato e futuro” che andrà in scena venerdì 12 aprile alle ore
21 presso lo Spazio Teatro Invito, in via Ugo Foscolo a Lecco.
Protagonisti saranno Chiara Codetta, Tobia Galimberti,
Giorgio Galimberti e Samuele Galimberti, con la partecipazione di Pietro
Magnani e Masayuki Sakamoto, quest’ultimo ex componente dei Kodo e star delle
percussioni giapponesi.
10 euro il biglietto d’ingresso (8 euro per i soci
della Taiko Lecco e per bambini e ragazzi di età inferiore ai 14 anni).
Prenotazioni e informazioni all’indirizzo e-mail segreteria @teatroinvito.it.
Il taiko ha accompagnato le arti performative giapponesi
fin dall’antichità e non ha mai smesso di evolversi.
Questa arte consiste nel coniugare suono e ritmo al
movimento. Tamburi di grandezza e timbro differenti sono percossi da più
suonatori, a volte all’unisono altre con ritmi che si sovrappongono tra loro.
I tamburi richiedono gesti ampi e solenni che
costituiscono vere e proprie coreografie. Per questo lo spettacolo di taiko non
è puramente musicale, ma contiene in sé elementi visuali e teatrali.
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