03 aprile 2019

Il taiko del Giappone porta a Lecco il suono e il fascino dei tamburi


Spettacolo la sera di venerdì 12 aprile a Spazio Teatro Invito in via Ugo Foscolo
(C.Bott.) Il taiko si lega a pratiche di culto locali che in Giappone derivano da antichi culti dei clan. I diversi clan veneravano i loro antenati, che con il passare delle generazioni diventavano divinità locali. Non a caso in molti luoghi si ritrova una tradizione locale di taiko che comprende ritmi, canzoni originali e movimenti particolari.

Nella tradizione giapponese il taiko si unisce anche a forme artistiche. Ha accompagnato l’arte drammatica fin dalle sue origini, a partire dal XVII secolo, ed è stato introdotto nel teatro kabuki.
Parte da queste considerazioni lo spettacolo “Kami e cyborg - Il taiko tra passato e futuro” che andrà in scena venerdì 12 aprile alle ore 21 presso lo Spazio Teatro Invito, in via Ugo Foscolo a Lecco.
Protagonisti saranno Chiara Codetta, Tobia Galimberti, Giorgio Galimberti e Samuele Galimberti, con la partecipazione di Pietro Magnani e Masayuki Sakamoto, quest’ultimo ex componente dei Kodo e star delle percussioni giapponesi.
10 euro il biglietto d’ingresso (8 euro per i soci della Taiko Lecco e per bambini e ragazzi di età inferiore ai 14 anni).
Prenotazioni e informazioni all’indirizzo e-mail segreteria @teatroinvito.it.
Il taiko ha accompagnato le arti performative giapponesi fin dall’antichità e non ha mai smesso di evolversi.
Questa arte consiste nel coniugare suono e ritmo al movimento. Tamburi di grandezza e timbro differenti sono percossi da più suonatori, a volte all’unisono altre con ritmi che si sovrappongono tra loro.
I tamburi richiedono gesti ampi e solenni che costituiscono vere e proprie coreografie. Per questo lo spettacolo di taiko non è puramente musicale, ma contiene in sé elementi visuali e teatrali.

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