10 aprile 2019

Franco Giaffreda e la band “5 Fingers”, dolce e buona musica d’ascolto


(C.Bott.) “Come tutti sanno la buona musica, in senso generale, regala momenti fantastici, coccolandoci e facendoci sentire meglio e più a nostro agio nella quotidianità. Accade peraltro sempre più raramente di ascoltare musica d’autore.

Ecco allora che questi due ottimi Cd “made in Lecco”, con brani inediti e di grande qualità, sanno davvero regalare spazi di dolce e buona musica d’ascolto”.
Così Stefano Marzocchi, responsabile della Project rock school, attiva con proprie scuole comunali a Mandello e Olginate, commenta l’uscita (è cronaca di questi ultimi giorni) dei Cd “firmati” da Franco Giaffreda e dalla band “5 Fingers”.
Fondatore degli “Evil Wings”, gruppo musicale lecchese hard rock progressive che da trent’anni propone musica d’autore e vanta importanti collaborazioni nel panorama musicale italiano, Giaffreda è chitarrista, cantante e compositore.
Il nuovo Cd presentato dopo alcuni anni di… latitanza musicale ha per titolo Gli strani giorni di noi nessuno.
Il musicista propone 14 brani inediti di grande qualità musicale e sonora. Molto interessanti i testi, in lingua italiana, che affrontano temi importanti quali la famiglia, i figli e la quotidianità vissuta da ognuno di noi.
Indiscutibili le performance strumentali dal vivo dalla band, che si è esibita con successo alcuni giorni fa al “Libero pensiero” di Lecco.
Inconfondibile il tocco tecnico e chitarristico di Franco Giaffreda, davvero secondo a pochi altri nell’attuale panorama musicale chitarristico nazionale.
Grande - specifica Marzocchi - è il supporto di Walter Rivolta alla batteria e di Alessandro Cassani al basso, sia per le registrazioni sia per la performance live, da cui traspaiono grande professionalità e un’eccellente confidenza musicale con Franco, con il quale Rivolta e Cassani hanno collaborato in più occasioni”.
Giaffreda ha iniziato il suo percorso musicale presentandosi nel 1989 per la prima volta proprio al “Libero pensiero” e si è riproposto simpaticamente dopo 30 anni nello stesso luogo da cui ha preso avvio il suo affascinante percorso musicale.
A breve lo si potrà ascoltare presso il Centro musicale Battistini di Lecco, dove ripresenterà la sua ultima fatica in versione acustica.
“Franco si ripropone insomma con coraggio nel panorama musicale - aggiunge il responsabile della Prs - esprimendo grandi doti d’autore con umiltà e perseveranza e chi ama sperimentare nuove sensazioni davvero non dovrebbe perdersi il suo nuovo compact disc”.
C’è poi il Cd dei “5 Fingers”, il secondo della band. Ha per titolo Two e ne sono autori tutti i componenti della band.
E’ sempre sorprendente scoprire autori e strumentisti navigati e tuttavia ancora pressoché sconosciuti al pubblico. Questa band propone brani d’autore inediti con serenità e semplicità e le  sonorità si miscelano spesso, come si può notare in ogni brano”.
“Chi si troverà ad ascoltare il nuovo Cd - commenta Marzocchi - non vi troverà eccezionali virtuosismi tecnici individuali, ma scoprirà la delicatezza di quei musicisti di proporsi come band e la ricercatezza dei suoni in ogni passaggio dei brani eseguiti”.
Prezioso, va detto, è il contributo di tutti gli elementi della band, che riescono a fondersi  in ogni pezzo, collaborando con indubbia forza, che il pubblico saprà certamente percepire, unitamente al sentimento che li accomuna.
Della band “5 Fingers” fanno parte Roberto Zimmermann (lead vocals and keytar),  Luke Play (lead guitars and backing vocals), Micc (lead and rhythm guitar), Tia (bass guitar), Seba (drums) e Francesco Chimienti (special guest on EWI Synthesizer / Space Halberd).
“Raccomanderei questi due nuovi Cd - aggiunge Stefano Marzocchi - a tutti gli estimatori della bella e buona musica moderna. Abbiamo tanti bravissimi musicisti in Italia e tanti giovani autori che purtroppo non dispongono dello spazio che invece meriterebbero di avere per esprimersi. Un motivo in più, questo, per ringraziare questi autori e questi interpreti che con coraggio propongono inediti”.
Poi qualche altra considerazione: “Il panorama musicale italiano vive attualmente soltanto di cover e le band innovative e giovani sono di fatto costrette a proporre appunto esclusivamente cover che appartengono ad altri e tutto ciò per poter suonare e poter esprimere un sentimento puro qual è la musica universale. Non esistono più, purtroppo, locali o luoghi d’incontro musicale dove poter ascoltare band propositive o innovative. Tutto si è appiattito ai soliti pochi artisti “famosi” che primeggiano in vendite e nei talk show”.
E ancora: “Pochi nostri ragazzi, a partire dai 12 anni di età, conoscono i Beatles, i Led Zeppelin, B.B. King o Eric Clapton. Ma se non si conoscono le radici della storia della musica recente, come si può pensare di dare continuità e fantasia al mondo musicale? Le novità hanno sempre spaventato tutti, ma è grazie proprio alle novità se il mondo è progredito vertiginosamente. Ecco allora che forse bisognerebbe credere nelle novità e su queste investire per il futuro, senza temere ripercussioni negative, soprattutto nell’arte della musica”.
“Non a caso su Franco Giaffreda e su Roberto Zimmermann, entambi docenti della Project Rock School - conclude Marzocchi - investo da tempo nell’insegnamento e non a caso i due chitarristi della band “Belting Pot” recatasi recentemente a registrare presso gli Abbey Road studios di Londra sono allievi di Giaffreda. Ripeto, occorre investire tempo, energie e risorse sui nostri giovani allievi e soltanto docenti e autori preparati e capaci sapranno dare loro meritate soddisfazioni. E forse anche la Siae dovrebbe e potrebbe dare in questo senso il proprio contributo, rivedendo gli investimenti e aiutando i giovani emergenti. Perché, torno a dire, non si vive di sole cover”.

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