(C.Bott.) “Come tutti sanno la buona musica, in
senso generale, regala momenti fantastici, coccolandoci e facendoci sentire
meglio e più a nostro agio nella quotidianità. Accade peraltro sempre più
raramente di ascoltare musica d’autore.
Ecco
allora che questi due ottimi Cd “made in Lecco”, con brani inediti e di grande
qualità, sanno davvero regalare spazi di dolce e buona musica d’ascolto”.
Così
Stefano Marzocchi, responsabile della Project rock school, attiva con proprie
scuole comunali a Mandello e Olginate, commenta l’uscita (è cronaca di questi
ultimi giorni) dei Cd “firmati” da Franco Giaffreda e dalla band “5 Fingers”.
Fondatore
degli “Evil Wings”, gruppo musicale lecchese hard rock progressive che da trent’anni propone musica d’autore e
vanta importanti collaborazioni nel panorama musicale italiano, Giaffreda è
chitarrista, cantante e compositore.
Il
nuovo Cd presentato dopo alcuni anni di… latitanza musicale ha per titolo Gli strani giorni di noi nessuno.
Il
musicista propone 14 brani inediti di grande
qualità musicale e sonora. Molto interessanti
i testi, in lingua italiana, che affrontano temi importanti quali la famiglia,
i figli e la quotidianità vissuta da ognuno di noi.
Indiscutibili le performance strumentali dal vivo dalla band, che
si è esibita con successo alcuni giorni fa al “Libero pensiero” di Lecco.
Inconfondibile il tocco tecnico e chitarristico di Franco Giaffreda,
davvero secondo a pochi altri nell’attuale panorama musicale chitarristico
nazionale.
“Grande - specifica Marzocchi - è il supporto di Walter
Rivolta alla batteria e di Alessandro Cassani al basso, sia per le
registrazioni sia per la performance live, da cui traspaiono grande
professionalità e un’eccellente confidenza musicale con Franco, con il quale Rivolta
e Cassani hanno collaborato in più occasioni”.
Giaffreda ha iniziato il suo percorso musicale presentandosi nel
1989 per la prima volta proprio al “Libero pensiero” e si è riproposto simpaticamente
dopo 30 anni nello stesso luogo da cui ha preso avvio il suo affascinante percorso
musicale.
A breve lo si potrà ascoltare presso il Centro musicale Battistini
di Lecco, dove ripresenterà la sua ultima fatica in versione acustica.
“Franco si ripropone insomma con coraggio nel panorama musicale
- aggiunge il responsabile della Prs - esprimendo grandi doti d’autore con
umiltà e perseveranza e chi ama sperimentare nuove sensazioni davvero non
dovrebbe perdersi il suo nuovo compact disc”.
C’è poi il Cd dei “5 Fingers”, il secondo della band. Ha per
titolo Two e ne sono autori tutti i
componenti della band.
E’ sempre sorprendente scoprire autori e strumentisti navigati e
tuttavia ancora pressoché sconosciuti al pubblico. Questa band propone brani
d’autore inediti con serenità e semplicità e le sonorità si miscelano spesso, come si può
notare in ogni brano”.
“Chi si troverà ad ascoltare il nuovo Cd - commenta Marzocchi - non
vi troverà eccezionali virtuosismi tecnici individuali, ma scoprirà la
delicatezza di quei musicisti di proporsi come band e la ricercatezza dei suoni
in ogni passaggio dei brani eseguiti”.
Prezioso, va detto, è il contributo di tutti gli elementi della
band, che riescono a fondersi in ogni pezzo,
collaborando con indubbia forza, che il pubblico saprà certamente percepire,
unitamente al sentimento che li accomuna.
Della band “5 Fingers” fanno parte Roberto Zimmermann (lead
vocals and keytar), Luke Play (lead guitars
and backing vocals), Micc (lead and rhythm guitar), Tia (bass guitar), Seba (drums)
e Francesco Chimienti (special guest
on EWI Synthesizer / Space Halberd).
“Raccomanderei questi due nuovi Cd - aggiunge Stefano Marzocchi
- a tutti gli estimatori della bella e buona musica moderna. Abbiamo tanti
bravissimi musicisti in Italia e tanti giovani autori che purtroppo non
dispongono dello spazio che invece meriterebbero di avere per esprimersi. Un
motivo in più, questo, per ringraziare questi autori e questi interpreti che
con coraggio propongono inediti”.
Poi qualche altra considerazione: “Il panorama musicale italiano
vive attualmente soltanto di cover e le band innovative e giovani sono di fatto
costrette a proporre appunto esclusivamente cover che appartengono ad altri e
tutto ciò per poter suonare e poter esprimere un sentimento puro qual è la
musica universale. Non esistono più, purtroppo, locali o luoghi d’incontro
musicale dove poter ascoltare band propositive o innovative. Tutto si è
appiattito ai soliti pochi artisti “famosi” che primeggiano in vendite e nei talk
show”.
E ancora: “Pochi nostri ragazzi, a partire dai 12 anni di età, conoscono
i Beatles, i Led Zeppelin, B.B. King o Eric Clapton. Ma se non si conoscono le
radici della storia della musica recente, come si può pensare di dare
continuità e fantasia al mondo musicale? Le novità hanno sempre spaventato
tutti, ma è grazie proprio alle novità se il mondo è progredito
vertiginosamente. Ecco allora che forse bisognerebbe credere nelle novità e su
queste investire per il futuro, senza temere ripercussioni negative, soprattutto
nell’arte della musica”.
“Non a caso su Franco Giaffreda e su Roberto Zimmermann, entambi docenti
della Project Rock School - conclude Marzocchi - investo da tempo
nell’insegnamento e non a caso i due chitarristi della band “Belting Pot” recatasi
recentemente a registrare presso gli Abbey Road studios di Londra sono allievi
di Giaffreda. Ripeto, occorre investire tempo, energie e risorse sui nostri
giovani allievi e soltanto docenti e autori preparati e capaci sapranno dare loro
meritate soddisfazioni. E forse anche la Siae dovrebbe e potrebbe dare in
questo senso il proprio contributo, rivedendo gli investimenti e aiutando i
giovani emergenti. Perché, torno a dire, non si vive di sole cover”.
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