di Claudio Bottagisi
Da tempo pensavamo di occuparci del cimitero di
Mandello, quello del capoluogo beninteso, e di una serie di anomalìe
riscontrate e segnalate alla nostra attenzione. Ora è il momento di farlo,
anche alla luce delle perplessità e dei malumori ascoltati qua e là.
Iniziamo dagli orari di apertura, o per meglio dire
dal giorno di chiusura settimanale. E’ inconcepibile, diciamolo, che il
cimitero di un qualsiasi capoluogo osservi un giorno di chiusura, proprio come
i parrucchieri il lunedì (in questo caso il giorno “off-limits” è il
mercoledì).
In quali altri comuni del Lecchese si verifica questa
situazione? Per quanto ne sappiamo, in nessun altro all’infuori di Mandello, a
cominciare dalla vicina Lecco, dove sia il Monumentale sia i cimiteri dei rioni
sono aperti sette giorni su sette, ovviamente con tanto di apertura al mattino
e chiusura la sera. Stessa cosa a Oggiono e a Valmadrera, per citare soltanto
due comuni con un numero di residenti pressoché analogo a Mandello.
E se uno da fuori paese, magari percorrendo decine di
chilometri e ignorando - come è logico possa ignorare - che persino il cimitero
osserva il giorno… di riposo, arriva a Mandello proprio di mercoledì? Gira
l’auto e torna a casa propria? Ci sembra assurdo!
A proposito di auto. Trovare un posto libero nel
parcheggio antistante il cimitero di Mandello è diventata una chimera o quasi. E
chi occupa quei posti, tutti a disco orario, non è quasi mai chi lo fa per
recarsi in visita a un proprio congiunto defunto ma chi poi, da lì, raggiunge
il centro, i vicini ambulatori e via dicendo. Per carità, legittimo e
comprensibile. Ma non sarebbe il caso di prevedere anche soltanto qualche posto
auto regolamentato con sosta breve (tipo mezz’ora), così da favorire chi vi
lascia la propria vettura soltanto per recarsi al cimitero?
Ma proseguiamo con le dolenti note. La cosa più
incredibile, più assurda e inammissibile riscontrata all’interno del camposanto
è quella indecorosa rampa in legno (sì, semplicemente indecente oltre che
pericolosa) posizionata da anni a lato della cappella al centro del cimitero,
evidentemente allo scopo di consentire il transito dei mezzi nella parte
superiore del cimitero stesso e verso i colombari.
Ma immaginare uno scivolo realizzato con tutti i
crismi del caso è troppo? E se proprio le finanze comunali non consentono
questo intervento, ora che è stato realizzato un camminamento laterale (per
capirci, verso la Moto Guzzi) perché non utilizzare quello per il passaggio dei
mezzi di cui dispongono gli operatori in servizio al cimitero? Non ci passa,
forse? Si amplia il camminamento o magari anche soltanto l’accesso in alto,
appena prima dei colombari.
Capitolo colombari, appunto. Ma avete presente quale e
quanta acqua filtra dalle coperture dopo uno o più giorni di pioggia (ad esempio mercoledì e giovedì scorsi)? E c’è qualcuno al quale
sembra normale passare sotto quella stessa copertura (e sostarvi) con
l’ombrello aperto?
E meno male, vien da dire in conclusione, che
l’addetto alla cura e alle piccole manutenzioni del cimitero del capoluogo si
mostra diligente e volonteroso, perché altrimenti non osiamo immaginare in
quale stato si troverebbe questo luogo.
Degrado e abbandono in un luogo dove prima o poi ci finiranno prima o poi anche tutti i nostri amministratori. Per non spendere due lire in manutenzione poi si dovranno, come al solito, spendere milioni a rifare. Questo menefreghismo fa capire molte cose e da chi ci facciamo amministrare. Per quanto riguarda il posteggio, ora che la casa di riposo avrà più ospiti dove andranno a posteggiare i visitatori? E gli orari e la chiusura settimanale? A quanto pare si predilige pagare un dipendente nullafacente in sede comunale (e c'è ne sono parecchi) che dotare di personale indispensabile il cimitero. Mah!
RispondiElimina