Ancora il “caso Esino
lario” al centro delle cronache e ancora un intervento di Pinuccia Nasazzi,
presidente dell’associazione “La verbena”. Ecco il testo della sua missiva:
“Ieri
ho esordito da sola denunciando la mia indignazione nei confronti dello “scherzo”
del sindaco di Esino Lario, il quale ha deciso - con la sua Amministrazione - di
mettere in vendita il paese.
Sono
come sapete la presidente di una piccola associazione. Tuttavia con il mio
articolo “Un colpo al cuore” ho parlato soltanto a nome personale, poiché appunto
la mia associazione non si occupa di politica.
Ieri
ho ricevuto molte telefonate di anziani soli e angosciati per i cartelli in cui
un’amministrazione comunale ha avuto lo sfregio di quantificare in denaro il
frutto di tesori inestimabili, patrimoni creati in qualche millennio di lavoro
e sacrificio umano.
Questi
anziani che hanno bussato alla mia porta non accedono a Internet, erano davvero
angosciati e per me non è stato facile rassicurarli. Per strada ho incontrato
una bambina che mi ha chiesto se avevo 15.000 euro per comperare il parco
giochi. La bimba piangeva e mi ha
chiesto se eravamo in guerra e come mai il sindaco stava vendendo il paese.
A
nome di queste fragilità del mio amato paese, profondamente indignata dello
sfregio che un sindaco con la sua Amministrazione ha osato fare a un paese che
non è nemmeno il suo, a nome di chi
questa notte - come me - non ha dormito, chiedo al sindaco di Esino Lario come
si è potuto permettere di usare la sua firma di pubblico ufficiale, nonché il
logo del Comune, per un macabro scherzo al paese.
Leggo
che il suo gesto voleva denunciare “l’essere lasciati soli a lottare contro lo
spopolamento”. Vorrei ricordare al sindaco che molte volte come presidente
della “Verbena” l’ho invitato a presenziare alle feste con i nostri anziani, mi
ha risposto che nonostante i suoi
capelli bianchi la parola anziani gli provocava disagio. La parola…. figuriamoci
le persone anziane.
Il
sindaco nel 2018, per ben due volte, mi ha negato udienza, non rispondendo alle
mie richieste di un incontro in cui parlare degli anziani e della loro
solitudine, in un paese già isolato di suo. Dunque chi è lasciato solo in
questo paese?
In
questi quattro anni di mandato dell’attuale Amministrazione, non ho mai sentito
la volontà di creare l’unione dei piccoli comuni, già realtà in molti paesi della zona.
Io,
Pinuccia Nasazzi, a nome di queste fragilità chiedo al sindaco e alla sua
Amministrazione che i cartelli dello sfregio siano rimossi immediatamente. Inoltre
chiedo sempre al primo cittadino di rendicontare al popolo chi ha sostenuto le
spese di questa macabra operazione, non certo economica”.
Pinuccia Nasazzi
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