Astrid Gilardi, 16 anni, mandellese. |
di Claudio Bottagisi
“Noi
tutti ti diciamo brava e ti facciamo i più sinceri e sentiti complimenti”. Il
messaggio è dei responsabili e dei tecnici della sezione calcio della
Polisportiva Mandello e la destinataria è Astrid Gilardi, cresciuta alla scuola
del sodalizio mandellese e dalla stagione 2017-2018 portiere dell’Inter
giovanile femminile che ha appena conquistato il campionato Primavera 2018-2019
organizzato per la prima volta dalla Figc.
L’estremo
difensore ha dato il suo apporto determinante al successo della squadra
nerazzurra, vincitrice del torneo per la prima volta nella sua storia dopo aver
sconfitto in finale la Roma per 9-8 dopo i calci di rigore. Un apporto determinante, si è detto. In effetti la mandellese ha parato ben 4 tiri dal dischetto e ha pure realizzato l'ultimo penalty dell'Inter.
Astrid
Gilardi,
16 anni, premiata nel 2018 dal Comune di Mandello come miglior atleta
dell’anno, era passata all’Inter nell’estate 2017 dal Real Meda, dove aveva giocato nelle tre precedenti
stagioni.
In
dote, la mandellese portava la vittoria ottenuta pochi giorni prima della firma
del contratto con la maglia della Longobarda al torneo Under 15 femminile di
Cesena per selezioni territoriali.
Astrid
è nata il 19 febbraio 2003. Il suo esordio con il pallone avviene a
soli 6 anni.“Stavo in mezzo ai miei coetanei maschi - è solita ricordare - ed è
lì che ho iniziato a giocare”.
Dopo
due anni alla Scuola calcio della Polisportiva Mandello, Astrid ha fatto parte
per un triennio dei Pulcini. “Al secondo anno - ricordava il suo primo allenatore, Francesco
Malvaso, nei giorni immediatamente successivi al suo trasferimento all’Inter - è uscita
dalla porta e ha vestito la maglia di difensore centrale. Aggrediva il gioco
degli avversari, era sempre sull’uomo. I suoi compagni hanno sempre avuto
grande rispetto per lei. Davvero impressionante e costante la sua crescita. Mi
è costato parecchio vederla partire per un’altra squadra, ma sono certo che
farà bene anche con la maglia nerazzurra. Anzi, sarà uno stimolo in più per
lei”.
“Nel
Mandello - ebbe a dire in quei giorni la giovane calciatrice - ho imparato i
fondamentali, l’agonismo e la voglia di arrivare fino in fondo”. “Dalla
Polisportiva Mandello - aggiungeva - non sono certo andata via perché mi trovassi
male, anzi. Purtroppo però in paese non c’è la squadra femminile e non ho
potuto fare altrimenti”.
Nel
2014 ecco allora il passaggio all’Asd Real Meda. “Grazie all’altro mio
allenatore cui devo molto, Luigi Antolini - spiegava Astrid - ho avuto la possibilità
di farmi notare dal Real Meda. E sono stata presa subito”.
Malvaso
e Antolini sono dunque i due “mister” ai quali Astrid deve qualcosa. Subito al
primo anno è divenuta titolare con le Esordienti e nella stagione 2016-2017, giocando nella categoria Giovanissime
Regionali 2002, aveva collezionato qualcosa come 24 presenze e soltanto 8 gol
subìti. E
grazie anche alle sue parate il Real Meda aveva conquistato tre tornei.
Alla
domanda “Quali emozioni e quali sensazioni hai provato di fronte alla chiamata
del Biscione?” Astrid Gilardi aveva risposto: “E’ una bella soddisfazione.
Anzi, è sicuramente una bella occasione per me”.
L’Inter
era del resto nel suo destino, oltre che nel suo tifo: “Tre anni fa feci un
provino proprio per la mia squadra del cuore e segnai ben 4 gol”. Forse fin da
allora il suo nome era stato scritto sui taccuini degli osservatori.
Va
tra l’altro considerato che la società di via Durini aveva bruciato i tempi,
vincendo la concorrenza del Milan, del Como 2000 e delle brianzole del Tabiago.
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