(C.Bott.) “Esino Lario è un comune italiano di
747 abitanti in provincia di Lecco. In questi anni è stato una guida e un’ispirazione
per lo spirito imprenditoriale di migliaia di piccoli comuni italiani, culminante
nell’organizzazione nel 2016 del Raduno internazionale di Wikipedia. Un’impresa
del genere dimostra che quando coraggio e voglia di fare coesistono, nessun
obiettivo è davvero irraggiungibile”.
A
scriverlo è il sindaco di Esino Lario, Pietro Pensa, in un annuncio-inserzione dal
titolo emblematico: “AAA Vendesi Esino Lario”.
“Ogni
giorno i piccoli comuni italiani, tra cui il nostro - si legge nel testo
del primo cittadino - sono lasciati soli a lottare contro lo spopolamento, la
mancanza di fondi e la difficoltà delle istituzioni nel fornire supporto.
Nonostante i tentativi di resistere a ogni costo, purtroppo non abbiamo più le
risorse per combattere problemi più grandi di noi”.
E
ancora: “Ecco perché ho deciso di prendere una posizione forte per il bene di
tutti, mettendo in vendita i luoghi simbolo del comune di Esino Lario”.
Poi
l’ultimo affondo - “Esino Lario ha molto da offrire” - e l’invito ad andare sul
sito vendesiesino.it appunto
per scoprire gli elementi del comune in vendita.
Del
singolare quanto clamoroso “caso” si è occupato questa mattina un programma di Rai
Radio 3 e oggi Pinuccia Nasazzi, esinese d’origine e presidente dell’associazione
“La verbena”, ci ha inviato la lettera che di seguito pubblichiamo:
“Parlo
a nome personale, poiché “La verbena” non si occupa di politica. Quattro anni
fa ho sostenuto con il mio voto l’attuale
Amministrazione, con a capo il sindaco Pietro Pensa, credendo in loro e nel
loro programma.
Pinuccia Nasazzi |
Dopo
le notizie fondate sulla vendita del comune, di piazza Caprera e della Via
crucis di Vedani mi è venuto un colpo al cuore, un dolore così forte che ho
dovuto sedermi. Ma caro sindaco, siccome non sono morta d’infarto ora mi devi
spiegare alcune cose.
Sì,
dò del tu al sindaco poiché ho avuto modo di parlare con lui. Mio padre, un
taglialegna storico del 1926, più volte e in diverse occasioni pubbliche
stringendo la mano al sindaco lo ha elogiato dicendo che era un bell’uomo,
forte e per giunta anche un alpino. Poi mio padre ogni volta aggiungeva: “Ho
conosciuto il vecchio Pietro Pensa, ha fatto molto per Esino. Io ho per il
vecchio Pensa una stima immensa”. E il sindaco ogni volta rispondeva: “Spero di
fare anche meglio del vecchio Pensa”.
Io,
Pinuccia Nasazzi, come penso molti altri elettori esigo spiegazioni: come mai l’amministrazione
comunale non ha mai esternato con riunioni pubbliche questi gravi problemi
economici? Se siete così gravemente in deficit, come mai qualche mese fa avete
chiesto a tutte le associazioni di presentare richieste di rimborso contributo
economico per le realtà associative?
Ho
letto che l’11 aprile si apre l’asta al palazzetto dello sport. Ebbene, io
Pinuccia Nasazzi ti aspetto al sacrario, con mio padre e magari anche con
qualcuno dei nostri anziani. Chissà che, nonostante il freddo, giungano fin lì
per guardarti negli occhi e dirti: “Vergognati Pietro, cosa devi farne di tutti
questi soldi?”. Chissà che dal sacrario
non si levi anche la voce dei morti in guerra, che tante volte tu hai “celebrato”
con la fascia tricolore e in testa il cappello d’alpino. Beh, se avrai il
coraggio di passare… passa”.
Per
fortuna, comunque, siamo in democrazia e
ancora possiamo difendere i tesori inestimabili, frutto delle fatiche dei
nostri compaesani e antenati. Li possiamo difendere e li difenderemo, con tutte
le nostre forze, con tutto l’amore per Esino, affidandoci
ai mezzi legali, affidandoci anche alla solidarietà dei paesi confinanti che
stanno già gridando alla vergogna”.
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