E' scattata in questi giorni la terza campagna di
prevenzione urologica riservata agli
studenti degli istituti scolastici superiori promossa dal Rotary club Erba
Laghi, presieduto da Giovanni Sacchi.
Per il terzo anno vengono offerte ai ragazzi di terza
e quarta superiore visite urologiche
gratuite allo scopo di intercettare precocemente anomalie dell’apparato
riproduttore maschile (quali ad esempio il varicocele), che se non conosciute
possono col tempo evolvere in patologie coinvolgenti la sfera urologica e
riproduttiva.
“L’aspetto razionale dell’intervento - sottolinea il
dottor Marco Missaglia, medico mandellese da anni responsabile del progetto -
consiste nel fornire agli adolescenti maschi una valutazione clinica dell’apparato
riproduttore, che da quando è stata eliminata la visita di leva non viene di
fatto più eseguita. A differenza infatti delle studentesse coetanee , che in buon numero a questa età
sono solite sottoporsi periodicamente a visite ginecologiche, i ragazzi
terminate le visite filtro dal pediatra non hanno la possibilità di essere
controllati e spesso per imbarazzo o superficialità evitano questi
controlli clinici, con la possibilità poi di ritrovarsi magari a 30 anni con
problemi urologici o di infertilità”.
Per colmare questo vuoto di prevenzione sanitaria si
colloca la campagna di screening urologico promossa dal Rotary Erba Laghi, che
si avvale ogni anno della consulenza volontaria di specialisti urologi
ospedalieri.
Quest’anno le visite saranno effettuate dal
dottor Nicola Esposito (secondo da destra nella foto, accanto al
dottor Missaglia), specialista urologo dell’ospedale Manzoni di Lecco, in
forza ai reparti chirurgici di Lecco e
Merate.
“A lui va la gratitudine del club - sottolinea il
presidente Giovanni Sacchi - per questo importante servizio offerto alla
collettività. La campagna di screening, che è del tutto libera e volontaria per
i ragazzi, ha preso avvio al Liceo scientifico “Galilei” di Erba e in seguito
interesserà altri istituti superiori del territorio. Ciò che è importante è che
i genitori dei ragazzi, ancora minorenni, comprendano l’importante valenza dell’iniziativa
in termini prevenzione e sensibilizzino i ragazzi ad aderire allo screening”.
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