Il rito funebre nella chiesa del Sacro Cuore a Mandello. Le toccanti
testimonianze di don Vittorio Bianchi e di padre Mario Marazzi da Hong Kong
di Claudio Bottagisi
“Viviamo questo momento con intensità e rendiamo a lui
l’omaggio della fede”. Così don Giuliano Zanotta, dallo scorso autunno alla
guida della comunità pastorale di Mandello, ha introdotto lunedì 11 marzo il
rito funebre di Antonio Balbiani, morto all’età di 87 anni.
A celebrare il rito eucaristico nella chiesa del Sacro
Cuore, accanto a don Giuliano, il parroco di Abbadia Lariana, don Vittorio
Bianchi, che di Balbiani era amico e che nei giorni scorsi era andato a fargli
visita in ospedale.
“Mi aveva accolto con grande piacere, come sempre - ha
detto - e avevo lasciato la sua stanza soltanto quando mi ero reso conto che
era piuttosto affaticato”.
“Ora vivo la stessa sofferenza e lo stesso dispiacere che
si provano quando ti lascia un amico - ha aggiunto il sacerdote - quella sofferenza
e quel dispiacere che in circostanze come questa si traducono in pianto, la
dimensione umana del dolore. Antonio ci ha lasciato tante ricchezze e la
consapevolezza che noi cresciamo nella misura in cui le nostre radici sono ben
salde dentro un terreno fertile”.
Antonio Balbiani |
“Testimonianze come la sua fanno bene”, ha affermato
sempre don Vittorio all’omelìa, prima di aggiungere: “Aveva otto anni più di me
e quando io ero ragazzo lo vedevo come una persona importante. Amava le cose
belle e non a caso volle curare la ricostruzione storica e la descrizione architettonica
del libro sui 100 anni della chiesa ai Piani Resinelli dato alle stampe nell’estate
del 2017”.
“Di fronte alla malattia - ha osservato ancora il
parroco di Abbadia - aveva poi il pregio di saperne cogliere l’aspetto positivo,
che lui ritrovava nel suo rapporto con il Signore”.
Quindi alcune considerazioni sulla morte: “Abbiamo il
dono della fede, che ci fa dire che la morte non ha e non avrà ragione su di
noi. Noi risorgeremo e allora canteremo vittoria, partecipando alla gioia senza
fine accanto a Dio”.
La foto degli anni Cinquanta conservata da padre Mario Marazzi, missionario a Hong Kong. |
Al termine del rito Tatiana, la figlia di Balbiani, ha
letto il toccante scritto inviato da Hong Kong da padre Mario Marazzi, che di
Antonio fu un carissimo amico di gioventù e con il quale era solito tenersi in
contatto via e-mail.
“Mi unisco alla comunità parrocchiale - ha scritto il
missionario mandellese - nell’esprimere i miei sentimenti di cordoglio per la
morte del caro amico Antonio Balbiani. Conservo una fotografia degli anni
Cinquanta che lo ritrae con un gruppo di giovani frequentatori dell’oratorio di
San Lorenzo. Riporta alla mia memoria anni belli in cui assieme ci siamo
divertiti e, grazie agli educatori che ci hanno accompagnato, abbiamo imparato
a crescere con degli ideali nel cuore”.
Poi il congedo: “Grazie, Antonio, della tua amicizia. Ora
che vedi le cose alla luce di Dio, ricordati di noi che ancora camminiamo per
le strade del mondo”.
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