Sabato
6 aprile alle 21, al “Fabrizio De Andrè” di Mandello, nuovo appuntamento con il
teatro. Verrà rappresentato Il divorzio,
per la regìa di Luca Ligato, con Antonio Grazioli, Laura Negretti, Gustavo La
Volpe, Sacha Oliviero e Silvia Ripamonti.
Il divorzio, oltre che
spassoso e divertentissimo, vuole anche essere un omaggio teatrale al cinema
italiano e alla commedia tra le commedie, Divorzio
all’italiana di Pietro Germi. Un capolavoro di comicità conosciuto in tutto
il mondo e grazie al quale l’Italia vinse il Festival di Cannes nel 1962 come miglior commedia e ottenne l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Quel
film diede origine alla commedia all'italiana e rappresentò un ironico
e godibilissimo ritratto della mentalità e delle pulsioni di una certa Sicilia di provincia dell’inizio degli anni ’60 che prende di mira, con graffiante
ironia e un sarcasmo a volte feroce, due situazioni di arretratezza legislativa
di un’Italia in pieno boom economico: la mancanza di una legge sul divorzio,
che arriverà nel 1970,
e soprattutto l’anacronistico articolo 587 del Codice penale che regolamentava
il delitto d’onore, abolito soltanto vent’anni dopo.
LA TRAMA
Sicilia,
inizio anni ’60. Nell’immaginario paese di Agramonte vive il barone Ferdinando
Cefalù, detto Fefè. L'uomo è sposato con l’assillante Rosalia, donna bruttina
che lo ama appassionatamente ma per la quale ha perso ogni attrazione.
Fefè
è infatti innamorato della bella e giovane cugina Angela e non potendo
ricorrere al divorzio, non ammesso dalla legge italiana, decide di ricorrere al
cosiddetto “delitto d’onore”, ma per farlo dovrà prima trovare un amante alla
moglie, così da poterli sorprendere insieme, ucciderli e - scontata una lieve
pena per motivo d’onore - sposare finalmente l’amata Angela.
Ma,
tra calde notti estive al chiaro di luna e mandolini che suonano, il piano non
andrà come Fefè spera e le cose si complicheranno.
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