17 marzo 2019

Mandello avvia i motori. E accende la passione per la Guzzi e le “due ruote”


Successo in viale della Costituzione per l’evento proposto nell’anno del centenario del prototipo GP della Casa dell’Aquila
di Claudio Bottagisi
Su un motocarro l’immagine del prototipo GP costruito da Carlo Guzzi con l’aiuto finanziario di Giorgio Parodi. Poco più in là l’ultima nata della Casa dell’Aquila, la V85 TT.

Dal 1919 al 2019, un… salto di cento anni per un sogno, appunto quello di Carlo Guzzi, divenuto realtà nell’officina mandellese del vecchio amico Giorgio Ripamonti, dove appunto fu assemblato quel primo prototipo di motocicletta.
Cento anni di storia, o, per meglio dire, cento anni nel mito, a giudicare dalla passione e dall’entusiasmo di quanti hanno scritto nel corso dei decenni la storia della Guzzi.
L’Aquila di Mandello ieri e oggi. Un’Aquila in volo sulla “città dei motori”, con un evento - quello proposto domenica 17 marzo dal Moto club “Moto Guzzi GP” e come sempre ben condotto da Oscar Malugani - che ha trasformato per un paio d’ore il viale della Costituzione - dove appunto è andato in scena l’avviamento motori di motociclette da corsa d’epoca - in una pista, o per meglio dire in un’ideale passerella per tante “vecchie signore”, tutte allo stesso modo ammirate e applaudite.
Per le orecchie dei numerosi appassionati che non hanno voluto rinunciare all’ormai tradizionale appuntamento di ogni mese di marzo con la Guzzi e il suo “mondo” tutto è stato… musica, a iniziare dal rombo dei motori accesi dai piloti di un passato glorioso che a Mandello nessuno potrà dimenticare.
I primi a “sfilare” sono stati Gabriele Masarati e Giulio Di Napoli, baby piloti comaschi del Moto club “Box Gianola - Academy”. C’era naturalmente anche lui, Ezio Gianola, a osservarli. Il sei volte campione italiano nella 125, vicecampione del mondo nel 1988 e terzo l’anno successivo su una Honda HRC 125, una carriera con all’attivo 105 Gran premi disputati e trenta podi mondiali, ha auspicato che possano nascere nuovi promettenti piloti e annunciato il proposito di creare un museo in cui racchiudere e custodire la storia del motociclismo mandellese e la sua stessa carriera, iniziata nel 1980 e conclusasi nei primi anni Novanta.
Poi via alle attese “passerelle”, aperte dai cinque Dingo che quest’anno prenderanno parte a un raid di 600 chilometri dalla Germania all’Italia, seguiti  dagli Stornelli, dalle motociclette della Milano-Taranto (competizione cui si lega il nome dell’indimenticato Duilio Agostini) e da quelle del “Trofeo Guzzi”.
E’ stata quindi la volta delle moto leggere e delle “speciali”, prima dell’ingresso… in pista della sempre mitica 8 cilindri 500, pilotata da Renato Pasini.
Per tutti i modelli, si è detto, applausi convinti e meritati, così come per alcuni volti noti del mondo dei motori: dal sei volte campione europeo Angelo Tenconi (che tra l’altro con la Guzzi realizzò due record del mondo) a Rodolfo Alippi e a Giuseppe Todero, da Alfio Micheli ad Angelo Balzarotti e al già ricordato Pasini.
Poi la sfilata conclusiva e l’arrivederci al motoraduno internazionale del 6, 7 e 8 settembre.
Nel servizio fotografico di Claudio Bottagisi, le immagini dell’evento motociclistico di domenica 17 marzo in viale della Costituzione a Mandello.

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