Lascia la
presidenza della gloriosa società remiera mandellese dopo oltre 25 anni. Gli subentra
Rossella Scola
Livio Micheli |
di Claudio
Bottagisi
“Per
me si chiude il ventiseiesimo anno da dirigente di questa società che ho amato
e che continuerò ad amare, anche da domani in avanti. Occorre favorire un
rinnovamento, una richiesta che mi ha fatto riflettere. Ed è stato lì che ho realizzato
l’ampiezza temporale intercorsa dall’ormai lontano 1992, anno in cui sono
entrato quasi per caso come dirigente alla Canottieri Moto Guzzi, a tutto il
2018 appena trascorso. Mi sono detto che oltre un quarto di secolo è un tempo
lungo. Da qui la scelta, anche se sofferta, di farmi da parte restando comunque
a disposizione della società”.
Così
Livio Micheli, dal 1994 alla guida della Canottieri Moto Guzzi, ha introdotto
la sua relazione alla recente assemblea della gloriosa società remiera
mandellese cui è seguita nei giorni scorsi l’elezione di Rossella Scola alla
carica di presidente.
“In
questi giorni - ha detto Micheli - sono passati nella mia mente tanti atleti
della Canottieri Guzzi che per poco o per tanto tempo hanno frequentato la
nostra sede. Mi sono venuti in mente tanti campioni assieme ad altri personaggi del mondo dirigenziale e politico che ho avuto modo di conoscere e
apprezzare. Tutto questo sempre assieme ad altri validi dirigenti della società e a numerosi atleti
che hanno amato come me la maglia della nostra Canottieri”.
“Sul
piano degli investimenti - ha continuato il presidente uscente - lasciamo un
patrimonio di tutto rispetto nonostante le disavventure occorse principalmente
in quest’ultimo quadriennio. Per disavventure mi riferisco soprattutto alle
vicende legate al pontile del Lido che ha dovuto essere dismesso, con
conseguente grave danno all’incremento dell’attività amatoriale presso la
palestra del Lido stesso e quello della sede, imploso improvvisamente e che si
è dovuto sostituire con i rilevanti impegni di spesa che ne sono seguiti”.
Continuando
nei ricordi, Livio Micheli ha evidenziato quelli più significativi, legati ai
risultati ottenuti. “Le gare importanti a cui abbiamo partecipato - ha specificato
- sono state tante: dai campionati italiani ai campionati del mondo di
categoria, fino alle Olimpiadi. Ogni gara con la sua storia. Dal ‘93 al 2018
appena trascorso non c’è un solo anno che non meriti di essere ricordato per ciò
che ha rappresentato in termini di risultati sportivi. Basti pensare alle
Olimpiadi che dalla prima, quella del 1996, fino all’ultima - quella del 2016 -
ha sempre visto la partecipazione di almeno un atleta tesserato per la Canottieri
Guzzi, o comunque espressione della sua scuola. Penso a Carlo Mornati, Franco
Zucchi, Carlo Gaddi, Niccolò Mornati e a Martino Goretti”.
Livio Micheli con Giuseppe Moioli e con l'indimenticato Franco Faggi. |
“Non
dimenticherò mai - ha aggiunto - l’Olimpiade di Atlanta del ’96 e quella di
Sydney del 2000, con la bellissima medaglia d’argento conquistata da Carlo
Mornati nel “quattro senza”, così come quella di Rio del 2016. Poi ci sono
state tante partecipazioni ai campionati del mondo di categoria, con vittorie
che hanno scritto la storia della nostra società assieme a quella del
canottaggio nazionale. Tre titoli mondiali Junior, due titoli iridati Senior,
due tra i “pesi leggeri”, quattro titoli Under 23”.
Poi
un riferimento ai rapporti intercorsi con le pubbliche amministrazioni
succedutesi a Mandello: “In tutto questo periodo si sono alternate le
amministrazioni comunali dei sindaci Giorgio Siani e Riccardo Mariani, grandi
estimatori e tifosi della Canottieri Moto Guzzi tanto da favorirne la
diffusione e la crescita. L’attuale Amministrazione è presieduta da Riccardo Fasoli,
ex campione di canottaggio. In questo lungo periodo siamo stati testimoni anche
di diversi cambiamenti intervenuti nella gestione della nostra casa madre, la
Moto Guzzi. In tutti questi anni ho sempre rivolto molto del mio impegno alla
ricerca della massima collaborazione con la Casa dell’Aquila, ma tranne una
brevissima parentesi positiva intervenuta con l’Aprilia dell’ingegner Beggio non
siamo mai riusciti a sviluppare un progetto di collaborazione con la nostra
casa madre, ciò che invece è avvenuto in questi ultimi due anni con la Piaggio”.
“In
questo momento il rapporto con la Piaggio è ottimo - ha proseguito il
presidente - e questo lo ritengo il miglior successo amministrativo di questo ultimo
quadriennio. La Piaggio ha già provveduto all’esecuzione di alcune
significative opere di manutenzione della “casina” e altre potranno essere
programmate nel prossimo quadriennio. C’è in corso la definizione di un
importante progetto legato allo sfruttamento commerciale del marchio della
Canottieri Moto Guzzi a supporto del progetto 2020-2024 che, sulla carta,
potrebbe da solo rappresentare la soluzione di tanti problemi della nostra
Canottieri”.
Quindi
i riferimenti ai risultati conseguiti lo scorso anno. “Abbiamo avuto tre
ragazzi ai campionati europei Junior - ha osservato Micheli - con la conquista
di una bella quanto significativa medaglia di bronzo da parte del nostro “due
senza” societario di Davide Comini e Simone Fasoli. Significativa perché questo
risultato ha qualificato la nostra nazionale Junior alle Olimpiadi giovanili di
Buenos Aires, poi vinte dall’Italia. Gli stessi ragazzi del “due senza”, con
Ilaria Compagnoni, hanno partecipato anche ai campionati del mondo ottenendo,
il “due senza”, un ottimo quinto posto. Ma il risultato più importante è stato centrato
dal “quattro di coppia” Senior, con in barca il nostro Andrea Panizza, che quest’anno
ha vinto sia il campionato d’Europa sia il campionato del mondo. Ora questo
equipaggio è proiettato alla qualificazione alle prossime Olimpiadi di Tokio
2020 nel solco del progetto 2020-2024 varato dal consiglio direttivo uscente”.
Infine
una sorta di sfogo personale: “Non ritengo ancora giunto il tempo di scrivere
le mie memorie. Quando lo farò, una cosa che metterò in evidenza sarà il fatto
di aver sempre difeso l’indipendenza dell’associazione da qualsiasi influenza o
manipolazione di carattere politico. Però tutte le cose hanno un inizio e una
fine. Non accettare questo principio significherebbe pretendere di essere unici
e insostituibili. Questa è una posizione che non mi appartiene e anche una
delle ragioni della mia decisione di lasciare la dirigenza della Canottieri
dopo 26 anni per favorire un rinnovamento. La realtà vera è che forse mi sento
stanco di lottare per superare problemi che non dovrebbero neppure esistere.
Ciò con la consapevolezza che è costume tipicamente dei nostri luoghi pretendere e criticare quello che viene fatto
da altri, senza immedesimarsi o analizzare ciò che si sarebbe potuto fare se ci
si fosse venuti a trovare nella stessa situazione. Rimarrò tifoso di questi
colori, che continuerò a seguire sui
campi di gara, perché le passioni non hanno tempo. Il nostro grande vecchio
Giuseppe Moioli ne è la testimonianza. A lui rivolgo un ringraziamento di cuore
per tutto quello che mi ha trasmesso e voglio farlo anche a nome di tanti altri
genitori per quello che ha sempre saputo infondere nei ragazzi”.
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