(C.Bott.) Il
progetto “Questo mostro amore”, attuato da “AttivaMente”, cooperativa sociale con
sede a Como e già realizzato quattro volte nel capoluogo lariano, oltre che a Lecco,
Trento, Napoli, Varese e Milano, chiude la tournée di quest’anno mercoledì
6 marzo al Teatro Manzoni di Merate.
La
tappa milanese sì è conclusa lo scorso 11 febbraio con una replica sold out,
con il patrocinio del Comune di Milano, al Teatro “Franco Parenti”.
Con
la data di Merate i ragazzi coinvolti in questi ultimi due anni raggiungono
quota 15.000, 1.350 sono gli insegnanti e 190 le scuole coinvolte.
“Questo
mostro amore” vuole stimolare una riflessione sul tema della violenza nelle
relazioni, incontrando principalmente gli adolescenti.
Afferma
la dottoressa Valerie Moretti, direttrice scientifica del progetto: “Un rapporto amoroso violento può coinvolgere
gli adolescenti fin dalle loro prime relazioni affettive e ha le sue radici nella
fragilità emotiva dei più giovani, che talvolta non sono in grado di
riconoscere e gestire, in maniera rispettosa, emozioni potenti come la rabbia,
la delusione o la frustrazione”.
Studi
sul tema della violenza nelle coppie di adolescenti confermano come una
corretta educazione affettiva possa incidere sullo sviluppo del rispetto di sé
e dell’altro, e come interventi di sensibilizzazione di questo tipo -
soprattutto se organizzati all’interno dell’ambiente scuola che rappresenta per
i ragazzi il contesto in cui cominciano a sperimentare nuove forme di
convivenza civile - possano prevenire l’instaurarsi di relazioni abusanti.
A
conferma di ciò, i programmi di prevenzione nelle scuole hanno evidenziato dati
molto incoraggianti relativamente alla diminuzione degli episodi di violenza
(subita o imposta) che varia dal 56 al 92 per
cento.
Il
format del progetto prevede tra l’altro la rappresentazione dell’infodrama Io non sono quel che sono, spettacolo
teatrale dedicato all’Otello di Shakespeare, che andrà in scena come già
detto il 6 marzo alle 11.30 al Teatro Manzoni di Merate, grazie al sostegno
dell’associazione “Dietro la lavagna” e del Comune di Merate.
“AttivaMente”
aveva anche lanciato una campagna di sensibilizzazione sul tema attraverso
Worth wearing, la prima piattaforma online di realizzazione e distribuzione di
t-shirt on demand, allo scopo di finanziare progetti e idee di cambiamento.
“Il
fundraising e il merchandising, specie per il terzo settore, sono attività
imprescindibili per la sostenibilità economica di organizzazioni e progetti,
che richiedono però grandi investimenti iniziali - spiegano i promotori del
progetto - La t-shirt è allo stesso tempo strumento per il finanziamento dal
basso e mezzo di comunicazione e diffusione delle iniziative”.
Lo spettacolo conclusivo del ciclo di incontri rivolti a studenti
e insegnanti coinvolti nel progetto è appunto Io non sono quel che sono di Jacopo
Boschini, Massimo Gnocchi e Stefano Panzeri, interpretato
da Boschini e Panzeri. Una riflessione a due voci sulla complessità di
ogni essere umano, in cui ragionamento e teatro si intrecciano indissolubilmente.
Una nuova forma di
narrazione scelta per sensibilizzare i ragazzi sul tema della violenza nelle
coppie, che nasce dalla considerazione di quanto le persone siano sempre più
disorientate, perse in una costante sollecitazione narrativa e mediatica che le
fa vivere in un perenne stato di slittamento emotivo.
Le storie, in questo senso,
sono un ottimo strumento per aiutare a spiegare il mondo e le parole dei grandi
drammaturghi il modo efficace per condividere preziosi consigli di saggezza.
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