Felice Sozzi, scomparso lo scorso anno alla soglia dei 95 anni. |
di Claudio Bottagisi
Nel
maggio 2015, all’inaugurazione del nuovo polo produttivo di Promemoria a
Valmadrera, l’imprenditore Romeo Sozzi aveva “dedicato” il primo grazie a suo
padre Felice. “Devo dire grazie a lui - aveva detto - e a mia madre Angelina,
che non c’è più e che mi ha trasmesso grandi valori. Poi ai miei figli, perché
senza di loro e senza l’opera quotidiana di tutti i nostri collaboratori non
sarei mai arrivato fin qui”.
“Promemoria
è da anni un punto di riferimento in ambito internazionale per la qualità dei
propri prodotti - aveva aggiunto - ma anche un’importante risorsa di questo territorio
che ha saputo resistere e espandersi a dispetto della crisi. Il desiderio di
proseguire su questa strada ha portato a creare questa nuova realtà che
dà lavoro a tanti artigiani che noi chiamiamo “maestri”, le cui qualità sono
note in tutto il mondo attraverso i nostri prodotti e il nostro marchio”.
Lo
scorso anno, a metà febbraio, Felice Sozzi è scomparso alla soglia dei 95 anni
dopo una vita dedicata al lavoro e dopo aver coltivato fin da ragazzo la
passione e una manualità spiccata per la manipolazione del legno, che lo
portarono ben presto a diventare uno stimato ebanista, oltre che un
apprezzato restauratore, prima di distinguersi nell’arredamento delle case di
numerose famiglie dell’alta società.
In
suo ricordo oggi, mercoledì 27 febbraio, una messa verrà celebrata alle ore 18
al Santuario Nostra Signora della Vittoria a Lecco.
Nel
1955 Felice Sozzi - classe 1923, originario di Valmadrera - aveva dato avvio proprio
a Valmadrera a un piccolo negozio, per poi aprire alcuni anni dopo un’esposizione
nella centralissima via Roma a Lecco.
Iniziò facendo il garzone in una bottega di falegnami,
poi si spostò a Cantù, la “patria del mobile”, e andò a lavorare nelle botteghe
di importanti mobilieri. Divenne un bravo ebanista e in seguito si dedicò anche
al restauro di vecchie carrozze.
Intanto
però era iniziata la guerra. E arrivò il fatidico 8 settembre. I tedeschi lo
catturarono e lo deportarono in un campo di concentramento ad Aulla, ma lui riuscì
a fuggire mentre lo stavano facendo salire sul treno che l’avrebbe deportato
prigioniero in Germania.
Terminata
la guerra, Felice Sozzi imparò anche a fare il restauratore presso la Bottega
Micheli di Lecco.
Ma
ecco arrivare il momento di mettersi in proprio. La clientela si fece avanti e
lui si distinse nell’arredamento delle case di non poche famiglie dell’alta
società. Il
suo nome prese a farsi strada, tanto da essere chiamato a svolgere una serie di
lavori all’estero.
Felice
sposò Angelina Dell’Oro, dalla quale ebbe due figli: Romeo e Giuditta.
Sulle
ali dell’attività intrapresa con successo da Felice Sozzi, nacque nella seconda
metà degli anni Ottanta - ad opera del figlio Romeo - l’azienda Promemoria, che
dagli esordi ad oggi ha rappresentato una realtà produttiva poliedrica capace
di riunire tutte le fasi di lavorazione, l’incessante ricerca dei materiali e lo
studio delle finiture.
Giuditta,
come detto l’altra figlia di Felice Sozzi, si è invece distinta nel settore
dell’illuminazione e ha fondato “E’ luce”, che ha sede a sua volta a Valmadrera
in via XXV Aprile.
Ma
oggi è il giorno in cui ricordare Felice Sozzi, il giorno in cui dirgli idealmente, ancora
una volta, “grazie”!
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