(C.Bott.) La sesta rassegna domenicale per bambini
e famiglie “C’è spettacolo a teatro”, organizzata dal “Cerchio tondo” di
Lecco in collaborazione con Teatro Invito, propone per domenica 3 marzo lo
spettacolo Le peripezie di Arlecchino nato
affamato, di Ortoteatro.
L’appuntamento
è per le ore 16 presso lo Spazio Teatro Invito in Ugo Foscolo 42 (zona Iperal).
L’invito
degli organizzatori è di intervenire mascherati, anche perché lo spettacolo sarà
seguito da una parata con il drago e dalla premiazione delle mascherine.
Ingresso
unico 5 euro, con apertura della biglietteria alle ore 15.
Per
informazioni e prenotazioni scrivere all’indirizzo e-mail ilcerchiotondo@libero.it,
oppure telefonare al 338-59.40.134.
Prevendita biglietti fino a venerdì 1° marzo dalle 9.30 alle 13 presso Spazio
Teatro Invito.
Lo
sapevate? Un giorno l’allegria fece un uovo, il sole e la luna lo covarono. E
da quell’uovo nacque Arlecchino.
Ortoteatro
propone questa inedita storia sulla più famosa maschera italiana tramite un
viaggio divertito e giocoso tra i personaggi più divertenti della tradizione
della commedia dell’arte: Brighella, il dottor Balanzone, Pantalone, Colombina
e il Capitano.
Anche
se nacque adulto, parlante e pensante, Arlecchino nacque nudo, come tutti. Come
procurarsi un vestito? Arlecchino quel giorno poteva dirsi fortunato. Vari personaggi
stavano per passare davanti ai suoi occhi, per donargli, loro malgrado, un pezzo
di stoffa colorato. Il dottor Balanzone, ad esempio. O due innamorati gelosi come
Brighella e Colombina. E che dire del Capitano Cola Furibondo e di Pantalone De
Bisognosi, innamorati entrambi della stessa servetta?
I
dialoghi contengono citazioni di testi di Goldoni e Molière, scenari di commedia
dell’arte e dall’opera Le Maschere di
Mascagni.
Lo
spettacolo è realizzato con musiche eseguite dal vivo.
Interpreti
sono Federica Guerra, Fabio Mazza e Fabio Scaramucci, gli elementi scenotecnici
di Paolo Pezzutti, le scene e i burattini di Mauro Fornasier, Paolo Pezzutti e
Ada Mirabassi, su musiche di Fabio Mazza, con testo e regìa di Fabio Scaramucci.
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