“Per
aprire il futuro siamo chiamati all’accoglienza della vita prima e dopo la
nascita, in ogni condizione e circostanza in cui essa è debole, minacciata e
bisognosa dell’essenziale. Nello stesso tempo ci è chiesta la cura di chi
soffre per la malattia, per la violenza subita o per l’emarginazione, con il
rispetto dovuto a ogni essere umano quando si presenta fragile”.
E’
questo un passaggio delle articolate riflessioni proposte dal Consiglio
episcopale permanente in occasione della 41.ma Giornata nazionale per la vita celebrata
la scorsa domenica anche nelle parrocchie della comunità pastorale di Mandello.
Riflessioni
che vanno oltre appunto la data del 3 febbraio e che infatti saranno al centro
dell’incontro-dibattito che si terrà domani, venerdì 8, con inizio alle ore
20.45, nel salone dell’Oratorio Sacro Cuore di Mandello.
“L’abbraccio
alla vita fragile genera futuro” il tema della serata, che vedrà l’intervento
in veste di relatore di monsignor Luigi Stucchi, vescovo ausiliare di Milano,
per tredici anni direttore del settimanale cattolico lecchese Il Resegone.
L’iniziativa
è del Centro aiuto alla vita di Mandello, che ancora nel prossimo fine
settimana sarà presente nella veranda del “Sacro Cuore” con la mostra del libro
allestita per mettere a disposizione di ragazzi, giovani e adulti volumi
educativi, informativi e religiosi e per sensibilizzare l’opinione pubblica sui
temi che più stanno a cuore all’associazione.
Monsignor Luigi Stucchi |
Si
è detto del messaggio dei vescovi su cui si soffermerà domani sera monsignor
Stucchi. Questi altri passaggi della riflessione proposta dal Consiglio
episcopale: “Non vanno dimenticati i rischi causati dall’indifferenza, dagli
attentati all’integrità e alla salute della “casa comune”, che è il nostro
pianeta. La vera ecologia è sempre integrale e custodisce la vita sin dai primi
istanti. La vita fragile si genera in un abbraccio: “La difesa dell’innocente
che non è nato deve essere chiara, ferma e appassionata, perché lì è in gioco
la dignità della vita umana, sempre sacra, e lo esige l’amore per ogni persona
al di là del suo sviluppo”. Alla piaga dell’aborto, che non è un male minore, è
un crimine, si aggiunge il dolore per le donne, gli uomini e i bambini la cui
vita, bisognosa di trovare rifugio in una terra sicura, incontra tentativi
crescenti di respingere profughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni
e violenze”.
E
ancora: “Incoraggiamo la comunità cristiana e la società civile ad accogliere,
custodire e promuovere la vita umana dal concepimento al suo naturale termine.
Il futuro inizia oggi: è un investimento nel presente, con la certezza che “la
vita è sempre un bene”, per noi e per i nostri figli. Per tutti. E’ un bene
desiderabile e conseguibile”.
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