Da sempre la notte dell’Epifania per Bellano e per i
bellanesi è la notte della Pesa Vegia. Storia, tradizione e leggenda si intrecceranno
anche quest’anno, sabato 5 gennaio, con l’evento che coinvolgerà centinaia di
comparse in costume d’epoca.
La
Pesa Vegia è un appuntamento immancabile delle festività natalizie, una
manifestazione con alle spalle oltre 400 anni di storia che ogni anno, il 5 gennaio,
si ripresenta ai visitatori rinnovandosi e insieme mantenendo immutate leggenda
e magia.
Molte
sono le leggende e le ipotesi sorte negli anni intorno alla nascita di questa
ultracentenaria manifestazione.
Dal lavoro di ricerca svolto da Antonio
Rusconi (e sfociato nella pubblicazione del libro Pesa Vegia tra leggenda e realtà), viene documentata come più
verosimile una datazione intorno al 1605, anno in cui vi fu un’emanazione di
una grida, a cura del governatore Pedro Acevedo, Conte di Fuentes, che annullava
una precedente sua riforma del 1604 e ripristinava in uso le vecchie unità di
misura (da qui il nome Pesa Vegia).
La leggenda
Le
nuove unità di misura, ossia la “pesa nova”, avevano provocato disappunto nei
commercianti bellanesi: quell’“iniqua ordinanza” era ritenuta una vera calamità
per le attività commerciali del paese qualora non si fosse riusciti a
contrastarne l’applicazione.
E
in una concitata riunione in municipio veniva deciso di ricorrere allo stesso governatore
perché annullasse le nuove pese ed emanasse una nuova grida per ripristinare le
vecchie misure.
Il
Conte di Fuentes, dimostrando tutta la sua magnanimità, accolse le suppliche
dei Bellanesi, e si mise a capo di una delegazione con destinazione il borgo
lariano.
L’atmosfera
era tesa in paese per l’esito della spedizione. Sin dal primo pomeriggio un
insolito via vai animava la Puncia e
dopo il tramonto la spiaggia al dì là del Pioverna era ricolma di giovani e
vecchi che attendevano con ansia il natante.
Il
tempo scorreva inesorabile. Il buio incalzava, l’aria era pungente, gelida.
Accovacciati
intorno a un falò uomini e donne erano pensierosi, preoccupati. E di tanto in
tanto puntavano gli occhi verso l’oscurità del lago per capire un qualche
minimo segno. Il rumore di uno sciacquìo giunse improvviso.
I
bellanesi infreddoliti si alzarono in piedi a scrutare in lontananza. E quando
videro la gondola corriera, con quanto fiato avevano in gola, lanciarono dalla
riva il grido “Pesa vegia o Pesa nova?”; “Pesa vegia” fu la risposta. Popolani
e commercianti esultarono. Tutto il paese accorse nel molo per accogliere i
messi spagnoli latori della benevola ordinanza.
Qualcuno
si ricordò che era la vigilia dell’Epifania e pazzi di gioia inscenarono la
rappresentazione dei Magi e, improvvisando un lungo corteo, percorsero le vie
del borgo soffermandosi a bere ed a mangiare nei bar e nei ristoranti aperti
per tutta la notte sino al mattino.
La tradizione
I
bellanesi festeggiano questo evento ogni anno da 4 secoli, anche in tempo di
guerre e privazioni, inscenando il corteo dei Magi, la corsa delle pese per le
vie del paese e il falò sul molo. Negli anni molti sono stati i cambiamenti e
le innovazioni nel modo di festeggiare la lieta novella. E vengono così alla
luce nel secondo Novecento il Governatore e la lettura dell’editto dal balcone
del Municipio, il presepe vivente, il castello di Re Erode e altro ancora:
elementi cioè che inseriti nella tradizionale Festa dei Magi danno luogo a
quella manifestazione popolare dove il sacro si fonde con il profano in un
legame indissolubile dal nome “Pesa Vegia”.
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